Page 93 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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Con voi forse no, ma con gli egiziani sì.
Ciò che fanno in Egitto non è un’azione militare, è una guerra
psicologica. L’Egitto resta il loro nemico più forte, quindi essi cercano di
demoralizzarlo, e di svalutarlo attraverso una guerra psicologica messa su
dalla stampa sionista con l’aiuto della stampa internazionale. Il loro gioco
consiste nel propagandare un’azione esagerandola.
Ci cadono tutti perché posseggono un u cio stampa poderoso. Noi non
abbiamo alcun u cio stampa, nessuno sa cosa fanno i nostri commandos,
le nostre vittorie passano inosservate perché ci mancano i telex per
trasmettere la notizia ai giornali che del resto non la pubblicherebbero.
Così nessuno sa, ad esempio, che lo stesso giorno in cui gli israeliani
rubarono il radar agli egiziani noi entrammo in una base israeliana e gli
portammo via cinque grossi razzi.
Io non parlavo di voi, parlavo degli egiziani.
Non c’è di erenza fra palestinesi ed egiziani. Entrambi facciamo parte
della nazione araba.
Questa è una battuta molto generosa da parte sua, Abu Ammar. Soprattutto
considerando che la sua famiglia fu espropriata proprio dagli egiziani.
La mia famiglia fu espropriata da Faruk, non da Nasser. Conosco bene
gli egiziani perché in Egitto ho fatto l’università e con l’esercito egiziano
ho combattuto nel 1951, nel 1952, nel 1956. Sono bravi soldati e sono
miei fratelli.
Torniamo agli israeliani, Abu Ammar. Lei dice che con voi subiscono sempre
immense perdite. Quanti israeliani pensa che siano stati uccisi da voi?
Una cifra esatta io non posso dargliela ma gli israeliani hanno
confessato d’aver perso, nella guerra contro i dayn, una percentuale di
uomini che è superiore a quella degli americani in Vietnam: in rapporto,
s’intende, alla popolazione dei due paesi. Ed è indicativo che, dopo la
guerra del 1967, i loro morti in incidenti automobilistici si siano
decuplicati. Insomma, dopo una battaglia o uno scontro con noi, si viene
a sapere che un mucchio di israeliani sono morti in automobile. Tale
osservazione è stata fatta dagli stessi giornali israeliani perché è noto che
i generali israeliani non ammettono mai di perdere uomini al fronte. Però
posso dirle che, stando alle statistiche americane, nella battaglia di