Page 87 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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ricevono mica le armi dal mare: le ricevono da noi, da qui.


             Abu Ammar, quanto durerà tutto questo? Quanto a lungo potrete resistere?

             Simili calcoli noi non ce li poniamo nemmeno. Siamo soltanto all’inizio
          di questa guerra. Incominciamo solo ora a prepararci per quella che sarà
          una lunga, lunghissima guerra. Certo una guerra destinata a prolungarsi

          per generazioni. Né siamo la prima generazione che combatte: il mondo
          non sa o dimentica che negli anni Venti i nostri padri combattevano già
          l’invasore  sionista.  Erano  deboli,  allora,  perché  troppo  soli  contro

          avversari  troppo  forti  e  sostenuti  dagli  inglesi,  dagli  americani,  dagli
          imperialisti  della  terra.  Ma  noi  siamo  forti:  dal  gennaio  1965,  cioè  dal
          giorno  in  cui  nacque  Al  Fatah,  siamo  un  avversario  pericolosissimo  per
          Israele.  I   dayn  stanno  acquistando  esperienza,  stanno  moltiplicando  i
          loro  attacchi  e  migliorando  la  loro  guerriglia:  il  loro  numero  aumenta

          precipitosamente.  Lei  chiede  quanto  potremo  resistere:  la  domanda  è
          sbagliata.  Lei  deve  chiedere  quanto  potranno  resistere  gli  israeliani.
          Giacché non ci fermeremo mai  no a quando non saremo tornati a casa

          nostra e avremo distrutto Israele. L’unità del mondo arabo renderà questo
          possibile.

             Abu  Ammar,  voi  invocate  sempre  l’unità  del  mondo  arabo.  Ma  sapete
          benissimo che non tutti gli Stati arabi sono disposti a entrare in guerra per la

          Palestina e che, per quelli già in guerra, un accordo paci co è possibile, anzi
          augurabile. Lo ha detto per no Nasser. Se tale accordo avverrà, come auspica
          anche la Russia, voi cosa farete?


             Non lo accetteremo. Mai! Continueremo a far guerra a Israele da soli,
           nché non riavremo la Palestina. La  ne di Israele è lo scopo della nostra
          lotta,  ed  essa  non  ammette  né  compromessi  né  mediazioni.  I  punti  di
          questa  lotta,  che  piacciano  o  non  piacciano  ai  nostri  amici,  resteranno

          sempre  ssati nei princìpi che enumerammo nel 1965 con la creazione di
          Al Fatah. Primo: la violenza rivoluzionaria è il solo sistema per liberare la
          terra dei nostri padri; secondo: lo scopo di questa violenza è di liquidare il

          sionismo in tutte le sue forme politiche, economiche, militari, e cacciarlo
          per  sempre  dalla  Palestina;  terzo:  la  nostra  azione  rivoluzionaria
          dev’essere  indipendente  da  qualsiasi  controllo  di  partito  o  di  Stato;
          quarto:  questa  azione  sarà  di  lunga  durata.  Conosciamo  le  intenzioni  di
          alcuni  capi  arabi:  risolvere  il  con itto  con  un  accordo  paci co.  Quando

          questo accadrà, ci opporremo.
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