Page 85 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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banale del mondo: ti risponderà sempre in modo brillante o profondo; se
una persona è mediocre, puoi porle la domanda più acuta del mondo: ti
risponderà sempre in modo mediocre. Se poi tale legge la applichi a un
uomo combattuto tra la diplomazia e la passione, guarda: ad ascoltarlo
non ti resta in mano che un pugno di mosche. Con Arafat mi trovai spesso
con un pugno di mosche. Egli reagì quasi sempre con discorsi allusivi o
evasivi, giri di frase che non contenevano molto fuorché la sua
intransigenza retorica, il suo costante timore di non convincermi. E
nessuna volontà di considerare, sia pure in un gioco dialettico, il punto di
vista degli altri. L’intervista durò novanta minuti, in gran parte sprecati a
tradurre in arabo le domande che ponevo in inglese e in inglese le
risposte che ricevevo in arabo. Lo pretese lui, per esprimersi senza disagio
e meditare su ogni parola. In quei novanta minuti mi disse cose che non
aveva mai detto ai giornalisti: però esse mi servirono solo a comprendere
che egli è una creatura molto di cile, molto chiusa, molto infelice. E,
credo, a itta da una pena che non si limita a quella per la patria perduta
ma si estende a quella per l’uomo che non gli piace: se stesso. Il tempo ci
dirà se ho torto, se Abu Ammar è molto di più. Ecco l’intervista.
ORIANA FALLACI. Abu Ammar, si parla tanto di lei ma non si sa quasi
nulla e…
ABU AMMAR. Di me c’è solo da dire che sono un combattente
palestinese. Da molto, molto tempo. Lo divenni nel 1947, insieme a tutta
la mia famiglia. Sì, fu quell’anno che la mia coscienza si svegliò e
compresi quale barbara invasione fosse avvenuta nel mio paese. Mai
nella storia del mondo…
Quanti anni aveva, Abu Ammar? Glielo chiedo perché la sua età è
controversa.
Niente domande personali.
Abu Ammar, le sto chiedendo esclusivamente quanti anni ha. Lei non è una
donna.
Può dirmelo.
La prego. Niente domande personali.
Abu Ammar, se non vuole che si parli di lei, perché si espone sempre
all’attenzione del mondo e permette che il mondo guardi a lei come al capo