Page 406 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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selvaggio, fucilati insieme alla partigiana Anna Maria Enriquez-Agnoletti.
Così il dilemma rimane. Tormentoso, assillante.
* * *
Rimane per i motivi che mi accingo ad esporre. E il primo motivo è che,
contrariamente ai paci sti che non berciano mai contro Saddam Hussein
o Bin Laden e se la pigliano solo con Bush o con Blair, (ma nel corteo di
Roma se la son presa pure con me, a quanto pare augurandomi di
scoppiare in mille pezzi col prossimo shuttle), la guerra io la conosco. So
bene che cosa signi ca vivere nel terrore, correre sotto le cannonate o le
bombe da mille chili, veder morire la gente ed esplodere le case, crepare
di fame, non aver nemmeno l’acqua da bere. E, peggio ancora, sentirsi
responsabile per la morte di un altro essere umano. (Anche se quell’essere
umano è un nemico, ad esempio un fascista o un soldato tedesco.) Lo so
perché appartengo, appunto, alla generazione della Seconda guerra
mondiale. E perché gran parte della mia vita sono stata corrispondente di
guerra. Non uno di quelli che stanno in albergo: uno di quelli che al fronte
ci vanno davvero. Ergo, dal Vietnam in poi ho visto orrori che chi conosce
la guerra soltanto attraverso la TV o i lm dove il sangue è salsa di
pomodoro non immagina nemmeno. E la guerra la odio quanto i paci sti
in buona o cattiva fede non la odieranno mai. La odio tanto che ogni mio
libro trabocca di quell’odio. La odio tanto che per no i fucili da caccia mi
danno fastidio e lo stupido schioppettare dei cacciatori estivi mi fa salire
il sangue al cervello. Però non accetto il fariseo principio anzi slogan di
coloro che dicono: «Tutte le guerre sono ingiuste, tutte le guerre sono
illegittime». La guerra contro Hitler e Mussolini era una guerra giusta,
perbacco. Una guerra legittima. Anzi, doverosa. Le guerre risorgimentali