Page 411 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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Il motivo nale del mio dilemma sta nei termini con cui Bush e Blair e i
loro consiglieri de niscono questa guerra. «Una guerra di liberazione, una
guerra umanitaria per portare la libertà e la democrazia in Iraq.» Eh no,
cari signori, no. L’umanitarismo non ha niente a che fare con le guerre.
Tutte le guerre, anche quelle giuste, anche quelle legittime, sono morte e
sfacelo e atrocità e lacrime. E questa non è una guerra di liberazione.
(Non è neanche una guerra di petrolio, sia chiaro, come molti
sostengono.
Contrariamente ai francesi, gli americani non hanno bisogno del
petrolio iracheno.) È una guerra politica. Una guerra fatta a sangue
freddo per rispondere alla Guerra Santa che i nemici dell’Occidente hanno
dichiarato l’11 settembre. È una guerra profilattica.
Un vaccino come il vaccino contro la poliomelite e il vaiolo, un
intervento chirurgico che s’abbatte su Saddam Hussein perché tra i vari
focolai di cancro Saddam Hussein appare il più ovvio. Il più evidente, il
più pericoloso. Inoltre Saddam costituisce l’ostacolo, (pensano Bush e
Blair e i loro consiglieri), che una volta rimosso gli permetterà di
ridisegnare la mappa del Medio Oriente. Insomma far quello che gli
inglesi e i francesi fecero dopo il crollo dell’impero ottomano.
Ridisegnarla e di ondere una Pax Romana, pardon, una Pax Americana
dove regni la Libertà e la Democrazia. Dove nessuno dia più fastidio con
gli attentati e le stragi. Dove tutti possano prosperare, vivere felici e
contenti. Sciocchezze. La libertà non può essere data in regalo come un
pezzo di cioccolata, e la democrazia non può essere imposta con gli
eserciti. Come diceva mio padre quando invitava gli antifascisti ad