Page 416 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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e Gamma, ma soprattutto mi ricorda le oscenità dell’eugenetica con cui
Hitler sognava di creare una società costituita soltanto da biondi con gli
occhi azzurri. Mi ricorda i campi di Auschwitz e di Mauthausen, di Dachau
e di Birkenau dove, per a rettare la produzione della razza ariana ossia
intensi care i parti gemellari delle bionde con gli occhi azzurri, il dottor
Mengele conduceva gli esperimenti sui bambini gemelli. Grazie
all’illimitata libertà di ricerca concessagli da Hitler li martirizzava, li
assassinava, a volte li vivisezionava.
Dunque bando alle chiacchiere e alle ipocrisie: se al posto di Birkenau e
Dachau eccetera ci metti gli Istituti di Ricerca gestiti dalla democrazia, se
al posto dei gemelli vivisezionati da Mengele ci metti gli embrioni umani
che dormono nei congelatori, il discorso non cambia. Non a caso, quando
otto anni fa gli inglesi crearono la pecora Dolly, invece di esaltarmi ebbi
un brivido d’orrore e dissi: «Siamo fritti. Qui ci ritroviamo con una società
fatta di cloni. Qui si torna al nazismo». Frankenstein e i loro mecenati
(giuristi, giornalisti, editorialisti, attrici, loso , grilli canterini, membri
dell’Accademia dei Lincei, politici in cerca di voti, medici in cerca di
gloria) non vogliono sentirselo dire quel «Siamo fritti, qui ci ritroviamo
con una società fatta di cloni, qui si torna al nazismo». Quando porti il
discorso su Hitler e sul nazismo, su Mengele, fanno gli o esi anzi gli
scandalizzati. Cianciano di pregiudizi, protestano che il paragone è
illegittimo. Poi nel più tipico stile bolscevico ti mettono alla gogna. Ti
chiamano bigotto, baciapile, servo del Papa e del Cardinale Ruini,
mercenario della Chiesa Cattolica. Ti dileggiano con le parole retrogrado
oscurantista reazionario e posando a neo illuministi, a progressisti,
avanguardisti, ti buttano in faccia le solite banalità. Strillano che non si
può imporre le mutande alla Scienza, che il Sapere non può essere
imbrigliato, che il Progresso non può essere fermato, che i fatti sono più
forti dei ragionamenti, che il mondo va avanti malgrado gli ottusi come
te. Come me.
Con burattinesco sussiego dichiarano che l’embrione non è un essere
umano: è una semplice proposta di essere umano anzi di essere vivente,
un semplice grumo di cellule non pensanti. Con pagliaccesca sicurezza
proclamano che non ha un’anima, che l’anima esiste se esiste il pensiero,
che la sede del pensiero è il cervello, e il cervello incomincia a svilupparsi
due settimane dopo che l’embrione si è attaccato all’utero materno. O che
un feto incomincia a pensare solo all’ottavo o nono mese di gravidanza,
che secondo San Tommaso d’Aquino no al quarto mese siamo animali e
quindi tanto vale proteggere gli embrioni degli scimpanzé. E inutile
obiettare che San Tommaso d’Aquino visse nel 1200, che di genetica se ne
intendeva quanto io mi intendo di ciclismo e di pugilato. Inutile replicare