Page 409 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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(Vero.)  Che  le  sue  prigioni  straripavano  di  detenuti  politici  chiusi  in
          celle piccole come bare, che gli esperimenti chimici e biologici li eseguiva

          con  particolare  diletto  su  tali  vittime.  (Vero.)  Che  aveva  legami  con  Al
          Qaida  e   nanziava  il  terrorismo,  premiava  le  famiglie  dei  kamikaze
          palestinesi  con  25.000  dollari  a  famiglia.  (Vero.)  In ne,  che  non  aveva
          mai  rinunciato  al  suo  arsenale  di  armi  letali  sicché  le  Nazioni  Unite
          dovevano  rimandare  gli  ispettori  in  Iraq.  D’accordo,  ma  siamo  seri:  se

          negli anni Trenta l’ine ciente Lega delle Nazioni avesse mandato i suoi
          ispettori in Germania, credi che Hitler gli avrebbe mostrato Peenemünde
          dove Von Braun fabbricava i V1 e i V2 per polverizzare Londra? Credi che

          gli avrebbe mostrato i campi di Dachau e Mauthausen, di Auschwitz e di
          Buchenwald? Malgrado ciò, la commedia degli ispettori venne riesumata e
          con  tale  intensità  che  il  ruolo  di  primadonna  è  passato  da  Bin  Laden  a
          Saddam Hussein. E nemmeno l’arresto di Khalid Muhammed, l’architetto
          dell’11  settembre,  ha  sollevato  un  congruo  giubilo.  La  notizia  che  Bin

          Laden sia stato localizzato nel Pakistan Settentrionale e rischi di fare la
          medesima  ne, lo stesso. Una commedia inzuppata di miserie, oltretutto.
          Di vili doppi giochi anzi complicità da parte degli ispettori. Di strategie

          sconsiderate da parte di Bush che tenendo il piede in due sta e chiedeva
          al  Consiglio  di  Sicurezza  il  permesso  di  muover  guerra  e
          contemporaneamente inviava le truppe ai con ni con l’Iraq. In meno di
          due mesi, un quarto di milione di truppe. Con quelle inglesi e australiane,
          oltre  trecentomila.  E  questo  senza  capire  che  i  nemici  dell’America  (ma

          dovrei  dire  dell’Occidente)  non  stanno  solo  a  Bagdad.  Stanno  anche  in
          Europa, signor Bush. Stanno a Parigi dove il melli uo Chirac se ne frega
          della pace ma sogna di soddisfare la sua vanità col Prix Nobel de la Paix.

          Dove nessuno ha voglia di rimuovere Saddam perché Saddam è il petrolio
          che  le  compagnie  petrolifere  francesi  pompano  dal  suo  Iraq.  E  dove,
          dimenticando  il  piccolo  neo  chiamato  Pétain,  la  Francia  insegue  la
          napoleonica  pretesa  di  dominare  l’Unione  Europea.  Assumerne
          l’egemonia.  Stanno  a  Berlino  dove  il  partito  del  mediocre  Schröder  ha

          vinto  le  elezioni  paragonandoLa  al  loro  Hitler.  Dove  le  bandiere
          americane  vengono  insozzate  con  la  svastica  simbolo  della  Germania
          nazista.

             E  dove,  nel  miraggio  di  sostener  nuovamente  la  parte  dei  padroni,  i
          tedeschi vanno a braccetto coi francesi. Stanno a Roma dove i comunisti
          sono  usciti  dalla  porta  per  rientrare  dalla   nestra  come  gli  uccelli
          dell’omonimo  lm di Hitchcock. Dove i preti cattolici sono più bolscevichi
          di  loro.  E  dove  a iggendo  il  prossimo  col  suo  ecumenismo,  il  suo

          terzomondismo, il suo fondamentalismo, Karol Wojtyla riceve Aziz come
          se  fosse  una  colomba  col  ramoscello  d’olivo  in  bocca  o  un  martire  in
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