Page 389 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
P. 389
Wake up, Occidente, sveglia
Grazie d’essere venuti. * Grazie a tutti. Bè, a tutti purché in questa sala
non vi sia il tipo (un fondamentalista islamico, suppongo) che si inserisce
nelle mie telefonate e in francese (un francese-libanese, direi) mi
minaccia con queste parole: «Vous restez toujours cachée chez vous. Mais
nous allons vous trouver tout le même». (Lei sta sempre nascosta in casa.
Ma noi la troveremo lo stesso.) Eh, no: monsieur Nous-Allons-Vous-
Trouver-Tout-le-Même. Io non mi nascondo a atto. Non mi sono mai
nascosta, non mi nasconderò mai. In casa ci sto molto perché lavoro
sempre e il mio lavoro si fa in casa. Comunque ora sono qui. Maintenant
je suis ici. Je suis ici et c’est moi, sono qui e sono io, che prima o poi ti
beccherò: scemo.
Grazie anche a Lei, Michael Ledeen, per avermi invitato a parlare in
questo prestigioso deposito di cervelli che chiamano American Enterprise
Institute. Grazie d’aver detto quelle belle cose su di me, (alcuni non gliene
saranno grati), e soprattutto d’aver sottolineato quanto mi dia disagio e
quindi mi sia di cile mostrarmi in pubblico. Da molti anni non mi mostro
in pubblico. Molti. Cioè da quando venni a Washington per leggere
alcune pagine del mio romanzo Inshallah. Neanche dopo la pubblicazione
d e La Rabbia e l’Orgoglio in Italia, in Francia, in Spagna, in Germania
eccetera, ho aperto bocca o mi son fatta vedere in pubblico. Niente
interviste, niente televisioni, niente pubblicità. Lo stesso accadrà quando
il libro uscirà in Olanda, in Ungheria, in Polonia, in Romania, in
Scandinavia, in Grecia, in Israele, in Argentina, in Australia, in Corea, in
Giappone, in Cina. E il motivo non è quello malignamente fornito da chi
non mi vuol bene: la malattia che chiamo l’Alieno, le mie rughe, l’età.
L’Alieno lo tengo a bada. Gli ho fatto capire che se mi uccide muore con
me, che quindi è meglio vivere con me. E per quanto vivere con me sia
arduo, per ora ci sta. Le rughe sono le mie medaglie. Onori cenze che mi
son guadagnata. E invecchiare è bellissimo.
Perché, come uso dire, a invecchiare si conquista una libertà che da
giovani non avevamo. Una libertà assoluta. Data l’alternativa, inoltre,
aver quest’età è la cosa migliore che potesse capitarmi. Che possa capitare
a tutti.
No: il motivo per cui mi tengo in disparte e anche dopo l’uscita de La
Rabbia e l’Orgoglio non ho dato interviste, non sono apparsa in televisione,
non sono andata a stringer mani come un candidato che chiede voti, è
ben diverso. Sta nel fatto che mostrarmi in pubblico è per me un’auto-
violenza, un disturbo. Sono una persona ossessionata dalla privacy.