Page 387 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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comportano  in  modo  tanto  spregevole  con  me  (alcuni  hanno  per no
          oltraggiato  la  memoria  di  mio  padre,  brutti  vigliacchi,  razza  di

          mascalzoni) non sono la Francia. Sono i Moscardini. I nuovi Moscardini
          che coi capelli lunghi e sciolti sulle spalle, la cravatta verde, i pantaloni
          attillati,  le  scarpe  a  punta  e  l’erre  moscia  spopolano  nei  salotti  delle
          nuove  Madame  Tallien.  I  nuovi  zerbinotti,  i  nuovi  bellimbusti,  i  nuovi
          Topucci d’Oro che guidati dal nuovo Fréron (un petulante vanesio che non

          meriterebbe  nemmeno  di   nir  sottoprefetto  a  San  Domingo)  cantano  di
          nuovo  la Reveille  du  peuple.  E  cantandola  bastonano  i  giacobini.  Li
          bastonano col manganello della menzogna e della malafede, stavolta, col

          Pouvoir  Executif  del  terrorismo  pseudointellettuale,  con  la  dittatura  del
          Politically Correct cioè con la presunzione degli sfacciati che pretendono
          di  insegnare  la  democrazia  a  chi  per  la  democrazia  si  batte   n
          dall’infanzia. Ma i giacobini d’oggi non sono ex tagliateste che credono o
          credevano  in  Robespierre:  sono  gente  come  me.  Gente  che  crede  alla

          Libertà e che di conseguenza non si lascia intimidire dai manganelli, dai
          ricatti, dalle minacce.
             Gente che ragiona con la propria testa e che di conseguenza dice pane

          al  pane  e  vino  al  vino.  Gente  che  non  lecca  i  piedi  a  nessuno  e  che  di
          conseguenza strilla come il fanciullo della  aba di Grimm: «Il re è nudo!».
          Gente che ha la coscienza pulita e che di conseguenza può permettersi il
          lusso di combatter sia i fascisti neri sia i fascisti rossi: a ermare che oggi
          la Destra e la Sinistra sono i due volti della medesima faccia.

             La faccia del cinismo e dell’ipocrisia. Gente, in ne, che ha il coraggio di
          difendere  la  propria  terra.  La  propria  patria,  la  propria  cultura,  la
          propria  identità.  E  non  vuole  invasori  che  appro ttandosi  della  nostra

          tolleranza, delle nostre leggi, della nostra ospitalità, mirano a imporci il
          burkah o il chador. A conquistarci, a dominarci, come conquistarono e per
          otto  secoli  dominarono  il  Portogallo  e  la  Spagna.  Invasori  che  in  Italia
          (anche  in  Francia?)  vanno  alla  televisione  per  ordinarci  di  togliere  i
          croci ssi  dalle  scuole  sennò  «quel  cadaverino  in  croce  spaventa  i  nostri

          scolari mussulmani». E che in Italia pubblicano sgrammaticate sconcezze
          per invitare i loro correligionari a uccidermi in nome del Corano. L’Islam-
          castiga-Oriana-Fallaci,  la-vecchia-mai-cresciuta.  Mussulmani-andate-a-

          morire-con-la-Fallaci.
             I  Moscardini  stanno  con  loro.  Ci  stanno  in  barba  al  laicismo,  al
          progresso,  alla  civiltà.  E  sappiamo  bene  perché.  Perché  gli  forniscono
          l’elettorato  perduto  dacché  le  «masse  proletarie»  li  hanno  respinti,  li
          hanno ri utati. Ma guai a identi care i Moscardini con la Francia. Guai!

          A farlo si rischierebbe di chiederci se in Francia esiste ancora la libertà di
          pensiero  e  di  opinione,  se  la  Francia  è  ancora  la  République  Française
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