Page 383 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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vergognoso che al passaggio dei mascalzoni vestiti da kamikaze tremino
          come a Berlino tremavano la Notte dei Cristalli cioè la notte in cui Hitler

          avviò la Caccia all’Ebreo.
             Io trovo vergognoso che obbedendo alla stupida, vile, disonesta, e per
          loro  vantaggiosissima  moda  del  Politically  Correct  i  soliti  opportunisti
          anzi i soliti parassiti sfruttino la parola Pace. Che in nome della parola
          Pace, ormai più sputtanata delle parole Amore e Umanità, assolvano da

          una  parte  sola  l’odio  e  la  bestialità.  Che  in  nome  d’un  paci smo  (leggi
          conformismo) delegato ai grilli canterini e ai giullari che prima leccavano
          i piedi al Pol Pot aizzino la gente confusa o ingenua o intimidita. Che la

          imbroglino, la corrompano, la riportino indietro di mezzo secolo cioè alla
          stella gialla sul cappotto. Questi ciarlatani ai quali dei palestinesi importa
          quanto a me importa di loro. Cioè nulla.
             Io  trovo  vergognoso  che  tanti  italiani  e  tanti  europei  abbiano  scelto
          come vessillo il signor (si fa così per dire) Arafat. Questa nullità che grazie

          ai soldi della Famiglia Reale Saudita fa il Mussolini ad perpetuum e che
          nella  sua  megalomania  credi  di  passare  alla  Storia  come  il  Gorge
          Washington  della  Palestina.  Questo  sgrammaticato  che  quando  lo

          intervisti  non  riesce  nemmeno  a  compilare  una  frase  completa,  un
          discorso  articolato.  Sicché  per  ricomporre  il  tutto,  scriverlo,  pubblicarlo,
          duri una fatica tremenda e concludi che paragonato a lui perfino Gheddafi
          diventa  Leonardo  da  Vinci.  Questo  falso  guerriero  che  va  sempre  in
          uniforme  come  Pinochet,  mai  che  indossi  un  abito  civile,  e  che  tuttavia

          non ha mai partecipato ad una battaglia. La guerra la fa fare, l’ha sempre
          fatta fare, agli altri. Cioè ai poveracci che credono in lui. Questo pomposo
          incapace  che  recitando  la  parte  del  Capo  di  Stato  ha  fatto  fallire  i

          negoziati di Camp David, la mediazione di Clinton. No-no-Gerusalemme-
          la-voglio-tutta-per-me.
             Questo eterno bugiardo che ha uno sprazzo di sincerità soltanto quando
          (en privé) nega a Israele il diritto di esistere, e che come dico nel mio libro
          si  smentisce  ogni  cinque  secondi.  Fa  sempre  il  doppio  gioco,  mente

          per no se gli chiedi che ora è, sicché di lui non puoi  darti mai. Mai! Da
          lui   nisci  sistematicamente  tradito.  Questo  eterno  terrorista  che  sa  fare
          solo il terrorista (stando al sicuro) e che negli anni Settanta cioè quando

          lo intervistai addestrava pure i terroristi della Baader-Meinhof. Con loro, i
          bambini  di  dieci  anni.  Poveri  bambini.  (Ora  li  addestra  per  farne
          kamikaze.  Cento  baby-kamikaze  sono  in  cantiere:  cento!)  Questa
          banderuola  che  la  moglie  la  tiene  a  Parigi,  servita  e  riverita  come  una
          regina,  e  che  il  suo  popolo  lo  tiene  nella  merda.  Dalla  merda  lo  toglie

          soltanto per mandarlo a morire, a uccidere e a morire, come le diciottenni
          che  per  meritarsi  l’uguaglianza  con  gli  uomini  devono  imbottirsi
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