Page 378 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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Padri Fondatori. Ma hai idea di chi fossero i Padri Fondatori, i Benjamin
          Franklin e i Thomas Je erson e i Thomas Paine e i John Adams e i George

          Washington  eccetera?!?  Altro  che  gli  avvocaticchi  (come  giustamente  li
          chiamava  Vittorio  Al eri)  della  Rivoluzione  Francese!  Altro  che  i  cupi  e
          isterici boia del Terrore, i Marat e i Danton e i Saint-Just e i Robespierre!
          Erano tipi, i Padri Fondatori, che il greco e il latino li conoscevano come
          gli  insegnanti  italiani  di  greco  e  di  latino  (ammesso  che  ne  esistano

          ancora) non lo conosceranno mai. Tipi che in greco s’eran letti Aristotele
          e Platone, che in latino s’eran letti Seneca e Cicerone, che i principii della
          democrazia  greca  se  l’eran  studiati  come  nemmeno  i  marxisti  del  mio

          tempo  studiavano  la  teoria  del  plusvalore.  (Ammesso  che  la  studiassero
          davvero.)
             Je erson  conosceva  anche  l’italiano.  Lui  diceva  «toscano».  In  italiano
          parlava e leggeva con gran speditezza. Infatti con le duemila piantine di
          vite  e  le  mille  piantine  di  olivo  e  la  carta  da  musica  che  in  Virginia

          scarseggiava,  nel  1774  il  medico   orentino  Filippo  Mazzei  gli  aveva
          portato  varie  copie  d’un  libro  scritto  da  un  certo  Cesare  Beccaria  e
          intitolato Dei delitti e delle pene. Quanto all’autodidatta Franklin, era un

          genio.  Scienziato,  stampatore,  editore,  scrittore,  giornalista,  politico,
          inventore. Nel 1752 aveva scoperto la natura elettrica del fulmine e aveva
          inventato il parafulmine.
             Scusa se è poco. Aveva inventato anche la stufa per scaldare le stanze
          senza  il  caminetto.  Infatti  il  granduca  di  Toscana,  Pietro  Leopoldo,  ne

          aveva  comprate  due  per  il  suo  studio  a  Palazzo  Pitti.  E  fu  con  questi
          leader straordinari, questi uomini di grande cultura e di grande qualità,
          che  nel  1776  anzi  nel  1774  i  contadini  spesso  analfabeti  e  comunque

          ineducati si ribellarono all’Inghilterra. Fecero la guerra d’Indipendenza, la
          Rivoluzione Americana.
             La fecero, nonostante i fucili e la polvere da sparo, nonostante i morti
          che  ogni  guerra  costa,  senza  i   umi  di  sangue  della  futura  Rivoluzione
          Francese. La fecero senza la ghigliottina, insomma, senza i massacri della

          Vandea e di Lione e di Tolone e di Bordeaux. La fecero con un foglio che
          insieme  al  bisogno  dell’anima,  il  bisogno  d’avere  una  patria,
          concretizzava  la  sublime  idea  della  libertà  anzi  della  libertà  sposata

          all’uguaglianza. La Dichiarazione d’Indipendenza. «We hold these Truths
          to  be  self-evident…  Noi  riteniamo  evidenti  queste  verità.  Che  tutti  gli
          Uomini sono creati uguali.
             Che  tutti  sono  dotati  dal  Creatore  di  certi  inalienabili  Diritti.  Che  tra
          questi Diritti v’è il diritto alla Vita, alla Libertà, alla Ricerca della Felicità.

          Che per assicurare questi Diritti gli Uomini devono istituire i governi…» E
          quel foglio che dalla Rivoluzione Francese in poi noi europei gli abbiamo
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