Page 256 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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massacro.


             Sono  state  dette  molte  esagerazioni  sui  fatti  di  quel  settembre.  Sono
          state distorte molte cose. Sono state scritte molte leggende. Certo ciò che
          avvenne fu triste, fu amaro. Fu una tragedia che portò danno a tutti: ai
          paesi arabi e agli stessi palestinesi. E oggi come oggi posso dire che mi
          dispiace immensamente di quel che accadde, che rimpiango enormemente

          le  perdite  avvenute  da  una  parte  e  dall’altra.  I  fratelli  si  batterono  coi
          fratelli.  Eppure…  Non  mi  pento  d’aver  fatto  ciò  che  feci.  No,  non  mi
          pento, perché non potevo impedirlo e non dovevo impedirlo. Fu una cosa

          necessaria,  indispensabile.  Se  avessi  agito  in  modo  diverso,  se  avessi
          continuato  a  subirli  e  tollerarli,  ripeto,  le  cose  sarebbero  andate  assai
          peggio.

             Si  sarebbero  presi  la  Giordania:  è  così?  Comunque  resta  il  fatto  che  lei

          appariva convinto, maestà, quando mi disse che non li avrebbe toccati. Resta il
          fatto che il suo atteggiamento mutò all’improvviso, quasi che qualcuno l’avesse
          spinta o autorizzata.

             Non fu Nasser?

             No… Fu una decisione giordana e solo giordana, cioè mia e solo mia.
          Però devo dire che tutti i paesi arabi erano pienamente consapevoli del
          fatto che… Insomma che lo sviluppo delle cose mi avrebbe condotto dove

          mi  condusse.  Troppe  volte  m’ero  rivolto  a  loro  perché  intervenissero,
          perché  mi  aiutassero,  ed  essi  sapevano  bene  quanto  me  cosa  stava
          accadendo in Giordania. Sapevano altrettanto bene che non avrei avuto

          altra  via  d’uscita  fuorché  quella  che  presi…  Eh,  sì…  Quel  settembre  ci
          indusse tutti a ri ettere sulle contraddizioni che lacerano il mondo arabo
          e che qui in Giordania si esprimevano con più evidenza di altrove.
             [N.d.R. Non è solo un sospetto, e tantomeno una fantasia, che sia stato
          Nasser  ad  autorizzare  Hussein  a  «ripulire»  la  Giordania  dei   dayn:

          America e Russia consenzienti. Neanche Nasser amava Arafat e i  dayn,
          neanche  Nasser  vedeva  di  buon  occhio  la  protervia  con  cui  si
          comportavano ovunque essi fossero ospitati. Un episodio lo conferma. Sei

          giorni  dopo  l’inizio  di  quella  guerra  civile  che  si  sarebbe  conclusa  col
          macello  di  tanti   dayn,  la  Siria  intervenne  a   anco  dei   dayn.  Allora
          Nasser convocò al Cairo i capi arabi, tra questi Hussein. Hussein giunse
          vestito da soldato e, sulla porta dell’hotel Hilton, lo aggredì: «Sei stato tu
          a  dirmi  di  liquidarli!».  La  frase  venne  riferita  a  Ghedda   che,  nel  corso

          dell’incontro,  si  scagliò  contro  Nasser  accusandolo  d’essere  il  primo
          responsabile del massacro. Concluso il vertice, Nasser fu colto dall’infarto
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