Page 257 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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cardiaco in seguito al quale morì.]
             […]


             A volte gli israeliani sono più gentili con lei di quanto lo siano i suoi «fratelli»
          arabi. Per esempio, quando intervistai Golda Meir, non colsi alcuna antipatia
          per lei e… Ciò la imbarazza?


             No, non mi imbarazza. Anzi apprezzo il fatto che la signora Meir si sia
          espressa  gentilmente  su  di  me.  Però  mi  è  di cile  restituirle  il
          complimento.  I  leader  israeliani,  Golda  Meir  compresa,  non  hanno

          contribuito davvero a stabilire una pace durevole in Medio Oriente. Non
          voglio esser duro con nessuno, quindi nemmeno con gli israeliani, ma vi
          sono realtà da non ignorare, e ingiustizie da retti care, c’è una pace da
          raggiungere,  e  non  basta  una  parte  sola  per  raggiungerla.  Israele  può
          contribuire  più  di  ogni  altro  alla  pace,  e  il  fatto  che   no  a  oggi  i  suoi

          leader non abbiano saputo o voluto farlo getta su quel paese una grande
          vergogna. Io temo che, storicamente, saranno loro a portar sulle spalle il
          peso di quella incapacità. Di quella irresponsabilità.


             Non le chiederò, allora, dell’incontro segreto che lei avrebbe avuto con Golda
          Meir ad Aqaba.

             Si  son  dette  tante  cose  su  quell’incontro  segreto,  e  vi  sono  state

          altrettante  smentite:  da  ambedue  le  parti.  Io  personalmente  non  mi
          stancherò mai di ripetere che, purtroppo, quell’incontro non c’è stato. Né
          ad Aqaba né altrove. Nessun incontro, nessun approccio, nessun contatto,

          in nessun senso, in nessun luogo; neanche al livello delle Nazioni Unite e
          nonostante l’interessamento di amici comuni sparsi in tutto il mondo.
             Purtroppo! Oh, non mi sarei davvero ri utato se mi fosse stato fatto un
          cenno.  Sarei  corso,  e  certo  la  cosa  avrebbe  avuto  i  suoi  e etti:  avrebbe
          condotto a qualcosa di concreto. Il guaio è che le posizioni degli israeliani

          sono sempre così estremistiche.
             Tutte le volte che ci sembra d’aver raggiunto un barlume di speranza, le
          due  parti  si  irrigidiscono  su  posizioni  estremistiche.  E  gli  israeliani,

          magari,  di  più.  Così  la  speranza  svanisce  e…  Io  ero  l’unico  a  non
          irrigidirmi. E mi hanno tolto la possibilità di agire. Ecco perché non vedo
          più soluzioni, ecco perché non mi basta più la speranza.
             Ma cosa vuol sperare ormai? Ogni tanto si fa un passo piccolo, fragile,
          e nel giro di un batter d’occhio anche quello si rivela inutile. Oh, mentirei

          se a ermassi che non ho mai tentato approcci con Israele! Li ho tentati
          eccome. E non sono mai riuscito a mettere insieme qualcosa di costruttivo.
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