Page 252 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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che è vero o non vero.
Malgrado ciò è un documento raggelante, su cui meditare, perché è la
confessione di un uomo disperato e di un uomo che sa molte cose. E
perché su ogni frase incombe, sinistro come un pipistrello, l’annuncio
della prossima guerra. Dopo Rabat, Hussein è convinto che scoppierà. E
che ci travolgerà tutti.
[…]
ORIANA FALLACI. Maestà, quali sono oggi i suoi rapporti con Arafat?
RE HUSSEIN. Ci siamo incontrati a Rabat, abbiamo avuto diverse
conversazioni e questo è il limite entro cui i nostri rapporti si sono
sviluppati. Ignoro cosa riservi il futuro a tali rapporti. A Rabat era stato
anche stabilito che entro quindici giorni egli venisse ad Amman ma vi
sono molte cose da sistemare, molti punti da discutere, prima che un
simile incontro avvenga.
Vi siete stretti la mano a Rabat?
Sì, ce la siamo stretta. Ma che di erenza fa? Ce l’eravamo stretta altre
volte. Cosa signi ca una stretta di mano? Nel caso di Rabat penso che
signi chi… Da parte di Arafat, ducia in me. Da parte di entrambi,
apparente amicizia.
Apparente amicizia… Quattro anni fa egli mi disse che lei era un traditore,
che come tale era stato condannato a morte e che sarebbe stato giustiziato con
la sua famiglia.
Ah sì? Bisogna vedere se ci riesce.
Ha qualche stima per lui, maestà?
Né più né meno di quanta ne abbia per altri che conosco e che non
conosco.
Mi disse anche qualcos’altro, maestà. Mi disse che i palestinesi non si
sarebbero contentati della Cisgiordania: volevano anche la Transgiordania in
quanto la Palestina comprende anche la Transgiordania.
Io non credo che la Transgiordania sia minacciata. E non mi riferisco
nemmeno a una questione di regime o di leadership: mi riferisco al fatto