Page 131 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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curava. Come un bimbo bizzoso scuoteva le spalle e, solo quando Najat
brontolò un ordine perentorio, essa si calmò. Sorrise un sorriso di
ghiaccio, mi replicò.
Questa domanda me la ponevo anch’io, quando mi addestravo con gli
esplosivi. Non sono una criminale e ricordo un episodio che accadde
proprio al supermarket, un giorno che vi andai in avanscoperta. C’erano
due bambini. Molto piccoli, molto graziosi.
Ebrei. Istintivamente mi chinai e li abbracciai. Ma stavo abbracciandoli
quando mi tornarono in mente i nostri bambini uccisi nei villaggi,
mitragliati per le strade, bruciati dal napalm. Quelli di cui loro dicono:
bene se muore, non diventerà mai un dayn. Così li respinsi e mi alzai. E
mi ordinai: non farlo mai più, Rascida, loro ammazzano i nostri bambini e
tu ammazzerai i loro. Del resto, se questi due bambini morranno, o altri
come loro, mi dissi, non sarò stata io ad ammazzarli. Saranno stati i
sionisti che mi forzano a gettare le bombe. Io combatto per la pace, e la
pace val bene la vita di qualche bambino. Quando la nostra vera
rivoluzione avverrà, perché oggi non è che il principio, numerosi bambini
morranno. Ma più bambini morranno più sionisti comprenderanno che è
giunto il momento di andarsene. Sei d’accordo? Ho ragione?
No, Rascida.
La discussione riprese, più forte. Il giovanotto dal volto dolcissimo mi
lanciò uno sguardo conciliativo, implorante. V’era in lui un che di
straziante e ti chiedevi chi fosse. Poi, con l’aiuto di alcune tazze di tè,
l’intervista andò avanti.
Perché scegliesti proprio il supermarket, Rascida?
Perché era un buon posto, sempre a ollato. Durante una decina di
giorni ci andai a tutte le ore proprio per studiare quando fosse più
affollato. Lo era alle undici del mattino.
Osservai anche l’ora in cui apriva e in cui chiudeva, i punti dove si
fermava più gente, e il tempo che ci voleva a raggiungerlo dalla base
segreta dove avrei ritirato la bomba o le bombe. Per andarci mi vestivo in
modo da sembrare una ragazza israeliana, non araba. Spesso vestivo in
minigonna, altre volte in pantaloni, e portavo sempre grandi occhiali da
sole. Era interessante, scoprivo sempre qualcosa di nuovo e di utile, ad
esempio che se camminavo con un peso il tragitto tra la base e il
supermarket aumentava. In ne fui pronta e comprai quei due bussolotti