Page 118 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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quegli occhi fermi e dolorosi, e ciò rinviava la mia voglia di attaccarlo. Gli
domandai quanti anni avesse, rispose quarantaquattro. Poi si portò le dita
ai capelli grigi, come a farsi scusare di sembrar così vecchio, e balenò un
sorriso umile. Ma, quando posi il primo perché, il sorriso si spense. Annuì
gravemente e gravemente spiegò. Parlava in inglese, lingua che conosce
assai bene, e la sua voce era quella di un professore che insegna anatomia
agli studenti. Pacata, sicura. Il suo tono era invece distante: il tono di chi
non cerca alleati, né amici, perché non ne ha bisogno e la solitudine è la
sua scelta.
Restò tale per un’ora e mezzo, cioè no al momento in cui gli posi
l’ultimo perché e si turbò e pianse. Sì, pianse. Ma questo viene dopo, ed
ecco l’intervista. Che purtroppo è antecedente a quei quarantasette morti
dell’aereo esploso sulla foresta di Doettingen.
ORIANA FALLACI. Dottor Habash, voi del Fronte siete specializzati negli atti
di terrorismo. E molti di questi avvengono in Europa. Ma perché volete imporci
una guerra che non ci appartiene? Con quale criterio, con quale diritto?
DOTTOR HABASH. Ora glielo spiego. Anzitutto con una premessa. In
guerra bisogna stabilire, in modo scienti co, chi è il nostro nemico. E, in
modo scienti co, io a ermo che il nostro nemico non è Israele e basta. È
Israele, più il movimento sionista che domina in molti paesi dove si
appoggia Israele, più l’imperialismo. In particolare alludo
all’imperialismo inglese del periodo che va dal 1918 al 1948 e
all’imperialismo americano che va dal 1948 no a oggi. Se dovessimo
fronteggiare solo Israele, la faccenda sarebbe quasi semplice: ma
dobbiamo fronteggiare chiunque appoggi Israele economicamente,
militarmente, politicamente, ideologicamente. Vale a dire i paesi
capitalisti che hanno voluto Israele ed ora se ne servono come baluardo
dei loro interessi in Arabia. Questi paesi includono, oltre all’America,
quasi tutta l’Europa. Ora dimentichiamo un momento l’Europa con cui
non siamo in guerra, è vero, e consideriamo Israele: con cui siamo in
guerra. Israele, da un punto di vista economico e anche politico, è
un’isola: perché giace isolata da tutti i paesi amici e circondata da tutti i
paesi nemici. Cioè la Siria, il Libano, la Giordania, l’Egitto. Di
conseguenza i suoi rapporti coi paesi amici si svolgono solo via mare e via
cielo: è indispensabile danneggiare Israele nelle sue comunicazioni via
mare e via cielo. Delle sue comunicazioni via mare ci occuperemo in
futuro: nelle navi, nei porti, nello stesso Mediterraneo. Delle sue
comunicazioni aeree ce ne stiamo occupando da tempo: colpendo gli aerei
della compagnia israeliana El Al. Gli aerei della El Al sono per noi un