Page 121 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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incomincia a intuire che siamo stati cacciati dalla nostra terra come cani
          rognosi: una terra dove noi vivevamo come lei vive in Italia, o come un

          francese vive in Francia, o un inglese in Inghilterra, o un siriano in Siria.
          Bè, attraverso quei sabotaggi noi vogliamo anche ricordare al mondo che
          qui  è  successa  una  catastrofe  e  giustizia  dev’essere  fatta.  Oh,  ci  creda,
          dopo quel che è successo abbiamo il diritto di fare tutto, compreso ciò che
          lei chiama sabotaggi o terrorismo. Dov’era la pubblica opinione nel 1917

          quando gli inglesi decisero di regalare agli ebrei una terra abitata per il
          96 per cento dai palestinesi?


             Stava occupandosi di una faccenduola chiamata Seconda guerra mondiale,
          dottor  Habash.  Devo  concludere  dalla  sua  risposta  che  a  voi  del  Fronte  non
          importa  causare  vittime  tra  noi  europei?  Devo  concludere  che  avete  tutta
          l’intenzione  di  continuare  a  dar  fuoco  ai  nostri  negozi,  a  sparare  nei  nostri
          aeroporti,  a  mettere  bombe  nei  nostri  sacchi  postali,  a  tormentarci  col

          terrorismo?

             Quando  queste  cose  le  facevano  gli  ebrei  in  Palestina  voi  non  le

          chiamavate atti di terrorismo: dicevate guerra di liberazione. Sì, certo che
          insisteremo nella nostra strategia: la allargheremo, anzi. Ma facendo del
          nostro meglio per non recar danno agli europei. Io le giuro sulla testa dei
          miei   gli  che  a  questo  problema  dedichiamo  molta  attenzione:  l’ordine
          dato  ai  nostri  commando  è  sempre  quello  di  risparmiare  gli  europei.  In

          tutte  le  operazioni  compiute  dal  Fronte  Popolare  durante  il  1969
          quest’ordine è stato rispettato e non un solo europeo ci ha rimesso la vita.
          Consideri  ad  esempio  l’incendio  che  causammo  in  quel  magazzino  di

          Londra. Per il nostro  dayn sarebbe stato facile gettar due o tre bombe e
          uccidere un mucchio di gente. Invece si contentò di appiccare il fuoco di
          notte, senza causar vittime. Ad Atene, è vero, un bambino morì: ma noi
          del Fronte non abbiamo niente a che fare con quell’operazione.
             Non  siamo  i  soli  a  compiere  ciò  che  lei  chiama  sabotaggi.  Non

          dimentichi che i movimenti palestinesi sono numerosi.

             Parliamo d’altro, dottor Habash. Ad esempio dei paesi che non rischiano mai

          ciò che rischiamo noi: dei vostri amici.

             Lo scopo della nostra lotta non è solo di ridare un’identità alla Palestina
          ma di instaurarvi il socialismo. Siamo nazionalisti e socialisti nella stessa
          misura:  diciamo  che  il  Fronte  Popolare  è  un  movimento  condotto

          attraverso  l’ideologia  socialista.  È  dal  1967  che  noi  abbiamo  compreso
          una realtà indiscutibile: per liberare la Palestina bisogna seguire l’esempio
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