Page 105 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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Lo so, Al Fatah dichiara d’essere un movimento nazionalista e basta. Tuttavia

          ho conosciuto molti comunisti fra voi.

             Chi appartiene ad Al Fatah non dovrebbe essere comunista. Forse è più
          esatto dire che ha conosciuto gente convinta dell’ideologia marxista. Ciò è
          normale,  tra  noi  vi  sono  combattenti  di  ogni  credo  politico:  se  lei  fosse

          comunista e volesse entrare a far parte di Al Fatah, sarei ben lieto di darle
          un  fucile.  Detto  ciò,  bisogna  rispondere  anche  a  coloro  che  ci  accusano
          d’essere  a  destra.  Non  ci  siamo.  Stiamo  tentando  di  e ettuare  una

          rivoluzione  completa  tra  le  nostre  masse.  E  cioè  non  solo  militare  ma
          anche economica, sociale, educativa. Un  dayn non è solo un soldato, è
          una cellula viva della rivoluzione. Quindi, solo un terzo del suo tempo è
          impiegato in attività militari: gli altri due terzi sono impiegati in attività
          politiche. Cerchiamo di educare le masse, di renderle consapevoli dei loro

          diritti,  di  gettare  insieme  a  loro  le  basi  di  una  giustizia  sociale.  Il
          problema sociale ci interessa quanto il problema militare, oggi non si può
          più pensare di costruire una società basata sull’ingiustizia del capitalismo.


             Lei è socialista, Abu Lotuf?

             Certo. Non si aspetterà che vada d’accordo con Adam Smith quando dice
          che «mani invisibili spingono gli individui a servire il generale interesse

          del  popolo».  Certe  teorie  liberali  io  le  ho  superate  da  tempo.  Ma  fra
          questo e l’essere comunisti v’è qualche di erenza. Al Fatah, ripeto, non è
          comunista.


             Mi permetto di insistere, Abu Lotuf: forse i suoi capi no, ma i suoi membri sì:
          per  la  gran  maggioranza.  Come  si  spiegherebbe  altrimenti  che  quasi  tutti  i
           dayn da me intervistati fossero comunisti e che nelle basi si leggesse soltanto
          Mao Tse-tung, Ho Chi Minh, Fidel Castro e il generale Giap?


             La  minaccia  comunista  è  una  minaccia  isolata  nella  nostra  società.  I
          comunisti  in  Arabia  non  sono  pericolosi.  Sicché,  chi  vuole  essere

          comunista  lo  sia:  quel  problema,  se  esiste,  lo  a ronteremo  dopo  avere
          liberato  la  Palestina.  Non  mi  preoccupa,  creda,  perché  la  realtà  sociale
          della  Palestina  è  completamente  al  di  fuori  degli  schemi  forniti  dalle
          vecchie teorie marxiste. Per esempio, se lei mi chiede «Ci sono più  dayn
          tra  i  borghesi  o  tra  i  proletari»,  io  le  rispondo  così:  «Cosa  signi ca  la

          parola borghese, cosa signi ca la parola proletario?». Esse si applicano a
          una società e a una storia che non ha nulla a che fare con la nostra: con
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