Page 102 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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la nostra gente che non credeva in noi e ci guardava come se fossimo
pazzi, ci negava ogni sostegno. Sa quanti dayn armati avevamo
all’inizio del 1965? Ventisei. Ho detto ventisei. Gli uomini c’erano, ma le
armi no. Poi vennero le armi, potemmo dimostrare che la nostra strategia
era la giusta, e oggi lei trova almeno un dayn in ogni casa palestinese.
Non esiste casa palestinese che non sia fornita almeno di un fucile o di un
mitra. Ciò all’interno e all’esterno del territorio occupato. Ma parliamo
della popolazione non palestinese: cioè delle masse libanesi, giordane.
Esse sono con noi dal 1967, e sa perché? Perché l’avanzata degli israeliani
gli ha messo spavento, li ha fatti pensare. Se continuano a occupare
territorio, si sono detti, invadono anche noi. Quindi bisogna mettersi coi
fidayn che sono i soli a opporsi senza riserve a Israele.
Abu Lotuf, poco fa lei ha detto che anche i palestinesi dentro il territorio
occupato, insomma dentro Israele, sono armati. Ho capito bene?
Certo, perché se ne stupisce? Scusi, se ci mancasse l’appoggio della
popolazione all’interno del territorio occupato, come faremmo a passare
dall’altra parte e restarci?
Come faremmo ad attaccare gli israeliani nella terra che lei chiama
Israele? Viene sempre un momento in cui dobbiamo nasconderci, cercare
protezione. E ciò è possibile solo con gli arabi della cosiddetta Israele. Coi
contadini delle campagne, con gli abitanti delle città. Ma ho un’altra
notiziola da darle: vi sono per no ebrei israeliani che collaborano con
noi.
Ammettiamolo, Abu Lotuf. E passiamo a esaminare la natura disperata della
vostra lotta. Incominciando da un particolare che a me sembra evidente: la
Palestina non è il Vietnam, cioè non è il paese più adatto alla guerriglia. La
complicità della natura vi manca.
Non è detto che la guerriglia si possa fare soltanto dove c’è la giungla.
Il bisogno è la madre degli eventi e, quando non esistono giungle, si
inventano altre tattiche. I luoghi per nasconderci ci sono, anche se non
sono verdi. Il problema non è mai stato grave per noi. Ha richiesto e
richiede, semmai, una maggiore dose di coraggio sico. Ma il coraggio lo
abbiamo. Come la determinazione, è una dote frequente in chi non ha più
nulla da perdere. Inoltre possiamo permetterci di morire perché siamo
tanti. Ecco una realtà che non si applica a Israele. Gli israeliani non
possono permettersi di perdere uomini perché ne hanno pochi. Troppo
pochi. Gli ebrei di Israele sono poco più di un milione e mezzo, gli arabi di