Page 104 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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detto prima.
Combattono bene nella guerra normale, perché nella guerra normale
un milione di sionisti e cento milioni di arabi si uguagliano. Vince chi è
più svelto e chi è armato meglio. Prima che cento milioni si siano
mobilizzati, il milione ha già vinto. E ciò è stato abbondantemente
dimostrato dagli israeliani. Però essi non combattono bene nella
guerriglia e, scusi, se non fosse così perché avremmo scelto la tattica della
guerriglia?
Non ce l’ha mica ordinato il dottore di fare i dayn. Abbiamo creato i
dayn perché abbiamo capito che per scon ggere Israele non ci voleva
una guerra dove vince chi è più svelto ma una guerra in cui vince chi dura
più a lungo. E chi dura più a lungo: noi o gli israeliani? Noi, ovvio. Non
solo per ragioni militari ma per ragioni psicologiche e soprattutto
economiche. Glielo dimostro coi numeri. Nel 1968 Israele dovette pagare
quasi un miliardo di lire al giorno per fronteggiare la nostra resistenza.
Nel 1969 questa cifra s’è raddoppiata e Israele ha speso due miliardi di
lire al giorno. Il 1968 si concluse per Israele con un de cit di 350 milioni,
il 1969 s’è concluso con un de cit di 450 milioni. Se dura così, ogni metro
quadrato di Israele verrà a costare più dell’intera California. E gli
israeliani, che non sono certo insensibili alle questioni di soldi, dovranno
pensarci. Dovranno concludere che i dayn rischiano di rovinargli l’intera
economia.
Sono ricchi, Abu Lotuf. E a proposito di questo: sembra che anche Al Fatah
sia molto ricco.
Diciamo ricco senza il molto. Certo, paragonati agli altri movimenti di
resistenza, siamo ricchi. È un’antica verità: ci vogliono soldi per fare una
rivoluzione! Le rivoluzioni sono cose da ricchi.
Si dice anche che la maggior parte di questi soldi vengano forniti proprio dai
governi e dalle persone che voi volete abbattere: per esempio da certi pozzi di
petrolio dell’Arabia Saudita.
Perché no? Ho capito, lei vuole sapere se davvero non siamo comunisti.
Non lo siamo.
Noi non abbiamo nulla contro i pozzi di petrolio, noi ce l’abbiamo con
Israele. Noi non miriamo a distruggere il capitalismo, noi miriamo a
distruggere il sionismo in tutte le sue forme. Onde stabilire in Palestina
uno Stato libero, democratico, e non basato su confessioni religiose.
Chiunque ci aiuta a fare questo è il benvenuto.