Page 7 - Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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uscì, col suo passo deciso, senza che io lo fermassi, quasi non
avessimo più nulla da dirci.
Ti ho portato dal medico. più che la conferma, volevo qualche
consiglio. Per risposta ha scosso la testa dicendo che sono impa-
ziente, non può ancora pronunciarsi, ripassi tra quindici giorni,
pronta a scoprire che eri un prodotto della mia fantasia. Tornerò
solo per dimostrargli che è un ignorante. Tutta la sua esperienza
non vale il mio intuito, e come fa. un uomo a capire una donna
che sostiene anzitempo di aspettare un bambino?
Un uomo non resta incinto e, a proposito, dimmi: è un vantaggio
o una limitazione? Fino a ieri mi sembrava un vantaggio, anzi un
privilegio. Oggi mi sembra una limitazione, anzi una povertà. V’è
un che di glorioso nel chiudere dentro il proprio corpo un’altra
vita, nel sapersi due anziché uno. A momenti ti invade addirittura
un senso di trionfo e, nella serenità che accompagna il trionfo,
niente ti preoccupa: né il dolore fisico che dovrai affrontare, né
il lavoro che dovrai sacrificare, né la libertà che dovrai perdere.
Sarai un uomo o una donna?
Vorrei che tu fossi una donna. Vorrei che tu provassi un giorno
ciò che provo io: non sono affatto d’accordo con la mia mamma
la quale pensa che nascere donna sia una disgrazia. La mia mam-
ma, quando è molto infelice, sospira: «Ah, se fossi nata uomo!«.
Lo so: il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini per gli uo-
mini, la loro dittatura è così antica che si estende perfino al lin-
guaggio. Si dice uomo per dire uomo e donna, si dice bambino
per dire bambino e bambina, si dice figlio per dire figlio e figlia, si
dice omicidio per indicar l’assassinio di un uomo e di una donna.
Nelle leggende che i maschi hanno inventato per spiegare la vita,
la prima creatura non è una donna: è un uomo chiamato Adamo.
Eva arriva dopo, per divertirlo e combinare guai. Nei dipinti che
adornano le loro chiese, Dio è un vecchio con la barba: mai una
vecchia coi capelli bianchi. E tutti i loro eroi sono maschi: da quel
Prometeo che scoprì il fuoco a quell’Icaro che tentò di volare, su
fino a quel Gesù che dichiarano figlio del Padre e dello Spirito
Santo: quasi che la donna da cui fu partorito fosse un’incubatri-
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