Page 18 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
P. 18

defunti attori comici. E quando nemmeno i familiari dei tre
                ostaggi catturati con lui sono andati a rendergli omaggio nella

                cappella che le Clarisse di Genova avevan prestato per la veglia
                funebre. I politici della presunta Sinistra lo stesso, visto che non

                si trattava d'un uomo di Sinistra. Sicché i funerali sono caduti
                nelle mani dei mammasantissima dell'altra sponda.



                Quelli col tatuaggio di Mussolini sul collo. E poi ho pianto

                quando le medesime bestie hanno decapitato Gheorghi Lazov,
                l'ostaggio bulgaro il cui corpo senza testa è stato ritrovato nel

                Tigri, ma nessuno ha battuto ciglio. Quasi che a certe cose ci
                avessero fatto l'abitudine. E poi ho pianto quando a Yunes

                Mohammed Alì, l'ostaggio iracheno che gestiva una lavanderia
                nella base americana di Mosul, hanno amputato le mani e tolto

                un occhio, sebbene si fossero messi in tasca un riscatto di
                ventimila dollari. Ho pianto come piango ogni volta che i figli

                di Allah sgozzano le loro vittime o commettono massacri nei
                quali muoiono i loro stessi bambini e i loro stessi fratelli. E

                come avrei voluto piangere quando coloro che chiamo

                collaborazionisti, cioè traditori, volevano impedire la nostra
                Festa della Repubblica. O come avrei voluto piangere quando i

                cosiddetti Disobbedienti dell'estrema Sinistra hanno berciato o
                scritto sui muri di Roma «Dieci, cento, mille Nassiriya». Razza

                di delinquenti.


                Per questo tiene quella grossa bandiera tricolore alla finestra?



                Anche per questo. Ce la misi la notte in cui seppi che Fabrizio

                Quattrocchi era stato ucciso. Dio che notte. Faceva un freddo
                invernale, qui in Toscana.



                Pioveva a dirotto, lampeggiava, il vento ti portava via, ed io ero
                più malata di sempre. Avevo un dolore tremendo ai polmoni e

                alla trachea e all'esofago,dove l'Alieno s'è fatto il nido. Così non




                                                           16
   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23