Page 15 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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nascondono a bordo della mia nave. Non ho bisogno di frugare
                dentro la mia coscienza attraverso di loro. La mia coscienza

                traspare in modo lampante da ciò che scrivo, ossia dalle idee
                che esprimo senza ipocrisia. Non mi piace, insomma, indulgere

                ad autoritratti. Non mi piace nemmeno offrire il mio volto ai
                fotografi, ai cameramen, alla curiosità della gente. Mi dolgo

                d'averlo fatto in passato, talvolta, e ogni volta che rivedo quelle

                dannate fotografie sbuffo. Anche quando stanno sulla
                controcopertina d'un libro. Ho ormai raggiunto quella che

                chiamo l'Età d'Oro della Vita, cioè quel che il vocabolario
                chiama vecchiaia. Conduco una vita molto ritirata, molto severa

                cioè molto spartana, e sono molto gelosa della mia privacy.
                Scrivendo, è vero, mi servo di riferimenti personali. Di

                esperienze che mi appartengono, di episodi che mi riguardano.
                Equesta intervista è incominciata con la rivelazione brutale della

                malattia che oggi condiziona la mia esistenza. Ma a parte il fatto
                che la mia malattia non la nascondo mai,poi le dirò perché, ne

                ho parlato per introdurre l'argomento che mi preme. E questo
                argomento non è la Fallaci: è l'Italia. L'Occidente, l'Europa,

                l'Italia più ammalata di me. Faremo un'intervista politica, amica
                mia. Lo sa?



                Lo so, anche se qua e là cercherò di non rispettare al mille per

                cento il patto. Mettiamoci al lavoro, dunque. Continuando a
                darci del Lei o passando al tu?



                Continuando a darci del Lei, per carità. Non amo indulgere a
                mode giacobine. E poi Lei appartiene al mio passato. Io

                appartengo al mio presente.



                Mischiandosi ad esso subirebbe traumi per cui non è preparata.
                Da dove incominciamo?



                Incominciamo dalla ottocentomillesima copia o meglio dalla




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