Page 14 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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porre e quindi risposte che non avevo mai dato, poi riparandosi
                dietro il sacro e profanato principio della Libertà di Stampa.

                Infatti a un certo punto dissi basta, non mi beccate più. Smisi di
                farmi intervistare, e perfino quando uscì La Rabbia e

                l'Orgoglio, perfino quando uscì La Forza della Ragione, mi
                guardai bene dal mostrarmi e dall'aprir bocca. Sa, i miei rapporti

                col giornalismo sono sempre stati difficili.



                Oserei dire dolorosi. Ai miei occhi il giornalismo non ha quasi
                mai corrisposto all'idea platonica che ho di tale mestiere. E

                sebbene a lui abbia dedicato la maggior parte della mia
                esistenza, sebbene a lui debba il privilegio d'aver vissuto come

                un tarlo dentro la Storia della mia epoca, io mi sento più a mio
                agio nella solitudine della letteratura. Non a caso i miei anni più

                felici li ho vissuti non quando giravo il mondo e scrivevo per i
                giornali ma quando stavo sola con me stessa e scrivevo i miei

                romanzi. Ad esempio, o soprattutto, quello che l'Undici
                Settembre dovetti interrompere.



                Allora perché ha accettato di vedermi?



                Perché ho la morte addosso. La Medicina ha sentenziato:
                «Signora, Lei non può guarire. Non guarirà». Stando a quel

                verdetto, e nonostante gli anticorpi del cervello, non ho molto

                tempo da vivere. Però ho ancora tante cose da dire, e
                un'intervista m'è parsa il mezzo più sbrigativo per dirne almeno
                alcune.



                Il terzo punto qual è?



                Questo. La proposta di far intervistare la Fallaci dalla Fallaci mi
                insegue da decenni. Cento volte me la son sentita rivolgere,

                cento volte. In ogni lingua, in ogni paese. E l'ho sempre respinta

                con un secco no-grazie. Io non ho compagni segreti che si




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