Page 179 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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perdurare della sua politica porterà alla ripetizione dell'incidente
                (sic) che avvenne l'Undici Settembre». E poi: «Le ragioni che ci

                hanno portato a programmare quel che è successo l'Undici
                Settembre risalgono al 1982 quando l'America permise

                l'invasione del Libano provocando morte e sfacelo tra i nostri
                fratelli palestinesi. Hanno distrutto le torri in Libano, dicemmo,

                e noi distruggeremo le torri in America». E poi: «Bush figlio è

                al potere come erede di suo padre, ed è stato eletto con le frodi
                elettorali in Florida. Mi meraviglio di voi che non capite. Sono

                passati tre anni dall'Undici Settembre, siamo entrati nel quarto
                anno, e Bush vi sta ancora ingannando, vi sta ancora mentendo.

                Quindi vi sono ancora i motivi per ripetere quello che accadde».
                Infine: «Avevo ordinato ad Attah di compiere tutti gli attacchi

                in venti minuti, ma l'ignavia dei vostri generali e del vostro
                Comandante in Capo ci concesse molto più tempo garantendoci

                un successo totale».


                La turbò davvero tanto?



                Mi lasciò senza fiato. Non era, capisce, Hitler che in uniforme

                strilla come un pazzo isterico alle folle intruppate di
                Alexanderplatz. Non era Mussolini che col petto pieno di

                medaglie e le mani sui fianchi come una lavandaia bercia
                sciocchezze dal balcone di palazzo Venezia. Era un signore che

                in djellaba bianco, turbante bianco, mantello dorato, parlava con
                voce tranquilla dallo schermo d'un televisore. Voce tranquilla,

                gesti pacati, tono distaccato, sicuro di sé. E in più quella barba
                bianca, stranamente bianca se pensi che ha solo quarantasette

                anni, che raddoppiava la sua ieraticità. Anzi la sua venerabilità.
                Ricordava Khomeini, benché Khomeini fosse più rozzo. Più

                terrestre. E accantonando l'altro volto del nazi-islamismo cioè il

                volto barbaro dei suoi macellai, dei suoi tagliatori di teste, dei
                suoi bruti che fanno a pezzi i cadaveri poi li esibiscono come

                trofei, in lui vidi qualcosa di davvero apocalittico. Qualcosa,



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