Page 178 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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abbiamo-tanto-bisogno-di-voi. E tantomeno avrei udito i
ringraziamenti delle rapite ai rapitori che per un milione di
dollari non ti sgozzano anzi ti regalano Corani e dishdasha e
caramelle. Non avrei più sentito parlare di professori bocciati
dai laico-bigotti perché nel segreto della loro coscienza pensano
che l'omosessualità sia peccato. E tantomeno avrei sentito
parlare di bambini che vengono adottati da due babbi o due
mamme e crescono pensando che si nasca da persone del
medesimo sesso. Però, mentre mi preparavo a partire, ad
arrendermi... avvenne la gran messinscena nella sala degli Orazi
e dei Curiazi cioè in Campidoglio: la cerimonia delle
venticinque firme sul cosiddetto Trattato di Roma cioè sul testo
della cosiddetta Costituzione Europea che non dice chi siamo e
da dove veniamo.
Già... E al posto dei duemila anni di Storia abbarbicata nelle
radici che sappiamo, ciò che Pera chiama «l'Europa
senz'anima». La solita fiera delle vanità ammantate di solennità
e ingioiellate di bugie. I soliti califfi con la cravatta, i soliti visir
col doppiopetto blu, i burattinai del Super-Stato che come scrivo
in un inserto de La Rabbia e l'Orgoglio mira a governare una
Super-Nazione, a imporre una Super-Patria al servizio del
Mostro. E questo mentre il presidente della Repubblica dice:
«Nasce l'Europa che sognavo». Ma a quella messinscena non
detti importanza. Si trattava d'una beffa annunciata, d'una burla
scontata.
Mi turbò assai di più Bin Laden che ventiquattro ore dopo,
elegante come un sultano, non più guerriero in mimetica ma
statista con la barba bianca riapparve per dedicare agli
americani quell'imprevisto comizio televisivo. Per leggere il
discorso con cui li invitava a non votare per Bush altrimenti
gliel'avrebbe fatta pagare di nuovo. «Vi parlo del miglior modo
per evitare un'altra Manhattan. Vi parlo per dirvi che il
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