Page 165 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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che si riferisse al mio libro gli chiesi da dove venisse
quell'anche, il discorso scivolò immediatamente sulla sua
incontrollabile omosessualità, e... Cara amica, un essere umano
nasce da due individui di sesso diverso. Un pesce, un uccello,
un elefante, un insetto, lo stesso. Per essere concepiti, ci vuole
un ovulo e uno spermatozoo.
Che ci piaccia o no, su questo pianeta la vita funziona così. Bè,
la biogenetica dice che in futuro si potrà fare a meno dello
spermatozoo. Ma dell'ovulo, no. Sia che si tratti di mammiferi,
sia che si tratti di ovipari, l'ovulo ci vorrà sempre. L'ovulo,
l'uovo, che nel caso degli esseri umani sta dentro un ventre di
donna e fecondato si trasforma come per magia in una stilla di
Vita poi in un germoglio di Vita che attraverso il meraviglioso
viaggio della gravidanza diventerà un'altra Vita, un altro essere
umano.
Infatti sono assolutamente convinta che a guidare
l'innamoramento o il trasporto dei sensi sia l'istinto di
sopravvivenza cioè la necessità di continuare la specie. Vivere
anche quando siamo morti, vivere attraverso chi viene e verrà
dopo di noi. E sono ossessionata dal concetto di maternità. Oh,
non mi fraintenda: capisco anche il concetto di paternità. Lo
vedrà nel mio romanzo, se farò in tempo a finirlo. Lo capisco
così bene che parteggio con tutta l'anima pei padri divorziati che
reclamano la custodia del figlio, condanno i giudici che quel
figlio lo affidano all'ex-moglie e basta, e ritengo che nella nostra
società oggi si trovino più buoni padri che buone madri. (Segua
la cronaca. Quando un padre impazzito ammazza un figlio,
ammazza anche sé stesso. Quando una madre impazzita
ammazza un figlio, non si ammazza affatto). Ma essendo donna,
e in più una donna ferita dalla sfortuna di non esser riuscita ad
avere figli, capisco meglio il concetto di maternità. Forse
proprio perché i miei bambini sono morti prima di nascere, vedo
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