Page 163 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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mai visti. Ma udire una cosa simile mi mandò il sangue al
                cervello. Non per pietà, bada bene. Per principio. E dissi al

                postino: «Voglio incontrarli. Me li porti qui». Il postino me li
                portò e mi trovai davanti due giovanotti molto civili, molto

                educati, che con gran dignità si lamentavano:



                «L'albergo costa troppo e non sappiamo dove andare». Così gli
                mostrai una graziosa casetta attigua alla mia, la casetta che

                tengo per gli ospiti, e: «Se vi piace, state qui». Ci stettero
                qualche anno. Cioè fino a quando si separarono ed entrambi

                lasciarono l'Italia. Cosa che mi dispiacque in quanto il nostro
                era diventato un rapporto quasi familiare. M'ero abituata a loro,

                di loro non mi dispiaceva nulla escluso il fatto che a volte
                tenessero il volume della radio troppo alto e che uno adorasse

                esser chiamato gay. Inappropriato anzi stupido termine che
                detesto anche perché in inglese «gay» vuoi dire «allegro», e

                quando scrivo in inglese non so a che santo votarmi per dire
                allegro. Da quel punto di vista la parola «gay» è un vero furto al

                vocabolario e vorrei proprio sapere chi è l'irresponsabile che la

                mise in giro, che la adottò. A New York, poi, gli omosessuali li
                frequento dappertutto. Lì ce n'è più che a San Francisco, e

                almeno la metà dei segretari che ho avuto erano omosessuali.
                Come segretari sono bravissimi e sempre disponibili. Voglio

                dire: l'omosessualità in sé non mi turba affatto. Non mi chiedo
                nemmeno da che cosa dipenda. Mi dà fastidio invece quando,

                come il femminismo, si trasforma in ideologia. Quindi in
                categoria, in partito, in lobby economico-cultural-sessuale, e

                grazie a ciò diventa uno strumento politico.


                Un'arma di ricatto, un abuso Politically and Sexually Correct.

                O-fai-quello-che-voglio-io-o-ti-faccio-perdere-le-elezioni.

                (Pensi al massiccio voto con cui in America ricattarono Clinton
                e in Spagna hanno ricattato Zapatero. Sicché il primo

                provvedimento che Clinton prese appena eletto fu quello di



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