Page 80 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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per mille miliardi. Nel mio partito vi sono anche comunisti
ricchi. Non per questo sono cattivi comunisti.
Io non credo ai comunisti ricchi. È troppo comodo predicar
contro una società che sfrutta gli altri nello stesso momento in
cui si sfruttano gli altri. Dire: Ah, che vergogna! E poi star con
quelli di cui si dice vergogna. Il comunismo dei ricchi, io credo,
è sempre un fatto snobistico, una posa facile. Si fa presto a
predicar la rinuncia quando la rinuncia è improbabile. I
comunisti ricchi sono bugiardi.
Senta: lei pensa davvero al comunismo come a una setta
religiosa, a una Chiesa: ma niente è meno monaco di un
comunista, mi creda. Essere ricchi non impedisce davvero
d'essere comunisti. Con questa teoria lei è di un materialismo
folle. Io invece nego, nego questo materialismo, dico che le idee
valgono più del denaro. E poiché le idee valgono più del denaro,
a cosa serve che un comunista ricco dia via il suo denaro? A
cambiare la società?
È la società che permette la ricchezza che dev'essere distrutta,
non la ricchezza. A cosa serve passare dalla parte degli sfruttati?
Ad abolire lo sfruttamento?! No. A me basta che siano pronti a
battersi per cambiare una società che permette lo sfruttamento.
E se un ricco è disposto a battersi per abolire anche il suo
sfruttamento, non posso chiedergli questo: diventare povero.
Lei è proprio, irrimediabilmente, una donna politica. Ma non le
viene mai la voglia di piantar Montecitorio e questo ufficio e
questi libri e mandar tutto in malora?
No, mai. La politica è la mia passione, la mia vita. Io ci credo.
Vede? Avevo ragione io. Lei crede ancora al Paradiso e
all'Inferno. Che beffa quando io, senza tessera, mi troverò
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