Page 70 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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come lei, non può occuparsi dell'economia domestica. E se c'è
qualcosa che funziona nel comunismo, certo comunismo in
questo caso è una parola grossa, quel qualcosa è proprio la
suddivisione del lavoro. Lo so, lo so. Bisogna risolvere questo
problema, questo è un problema mondiale: non solo dei paesi
socialisti. Voglio dire che una volta gli uomini lavoravano e le
donne tenevano la casa. Ora anche le donne lavorano, quel
sistema non è più valido, e bisogna trovare una soluzione:
cambiare.
Cambi quel che vuole, l'importante è che qualcuno mi rifaccia il
letto mentre scrivo questa intervista: senza sentire umiliazione
perché rifa un letto, né far tanto scandalo perché rifa un letto.
Sono d'accordo con lei che quello casalingo è un lavoro come
un altro, rispettabilissimo come un altro. Però, a torto o a
ragione, le domestiche se ne sentono umiliate e allora bisogna
trovare una soluzione diversa: organizzare tutto come i tranvai.
Voglio dire che bisogna farlo diventare un mestiere come quello
del bigliettaio del tranvai, con lavanderie, stirerie, cooperative
di domestiche che vanno di casa in casa come operai...
Sì, sì: così mi rubano tutto. Lasciamo perdere, mi parli della sua
figlia adottiva. Avevo letto che suo padre era morto a Modena,
ucciso dalla polizia. Invece mi dicono che il padre ce l'ha e...
Sì che ce l'ha. Una brava famiglia, una famiglia patriarcale, di
quelle dove non si ode mai una parola violenta. E
Marisa ha un profondo legame coi suoi veri genitori: rapporti
buonissimi. Ma con noi ci sta da tredici anni, e ormai s'è
ambientata. Capisce, loro erano così poveri, avevano questi otto
figli che stavano male, soffrivano a vederli star male: e così
accettarono di darla a noi perché stesse bene.
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