Page 49 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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whisky. Ecco, ora va meglio. Merci Margit cara. Sì, spiegavo a
                questa  amica  che,  se  tu  sei  svedese,  io  sono  latino  e,  se  un

                giorno il nostro amore finisse, potrei sempre fare quel che feci
                con la mia prima consorte: uscire dicendo che vado a pigliare un

                caffè  e  non  tornare  mai  più.  Sì,  Margit,  ciao:  torna  pure  più
                tardi. Si figuri  che Margit  vorrebbe farmi  lavorare in  Spagna:

                come delegato al turismo. Moglie nuova, dice, uomo nuovo: un

                lavoro tranquillo ormai non te lo leva nessuno.


                Orrendo. Ancora un whisky.



                Via, non ci pensi, don Jaime. Ecco il whisky. Perché si avvilisce

                così? Ma lo sa che in Argentina son venuta soprattutto per lei?
                Ma sì, glielo giuro: non appena ho saputo che si esibiva al Jiu
                Jitsu  y  Karaté  in  un  Luna  Park.  Ma  lo  sa  che  la  cerco  da

                quindici giorni e solo ieri ho saputo che tornava dal Paraguay?

                Ma che ci faceva nel Paraguay? Lei è davvero incredibile.


                Ci cercavo la morte: con la scusa del viaggio di nozze. Dopo

                l'acquavite, pardon, il matrimonio, siamo partiti: io, Margit, il
                cane Pepite. Dio, quel cane ! Lo odio. Margit crede che sia un

                ingegnere agronomo, un avvocato, un bambino. Non lo lascia
                un secondo. In aereo ad esempio lo nasconde dentro la borsa,

                dopo un poco lui si mette a piangere, e Margit pretende che io

                pianga con lui: per dissimularne il rumore. Quando arrivammo
                in Sud America lo aveva involtato nella pelliccia, io tenevo la
                pelliccia, arrivò la hostess per porre la pelliccia nel guardaroba e

                io  dovetti  dire  no,  me  la  lasci  perché  mi  piace  accarezzarla.

                Insomma, dopo le nozze, partimmo con lo schifoso Pepito e da
                allora Dio sa se ho cercato la morte. Un giorno ad esempio sono

                andato a pescare nel Tibicuary che è infestato dai pesci piranha,
                sa quelli che spolpano un bove in meno di dieci minuti. Mi son

                seduto  sull'acqua,  ho  aspettato.  Quelli  mi  hanno  divorato
                perfino la canna, e io illeso. Dica: non sono disgraziato?




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