Page 48 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
P. 48
undici minuti. Il matrimonio è un matrisuicidio.
Cosa dice, don Jaime! E comunque ormai è fatta, non ci pensi.
Non ci pensi! Non ci pensi! Si fa presto a dire non ci pensi!...
Lei mi conosce, Oriana, querida: le sembro un tipo da accettare
il laccio sul collo? Ma la famiglia di Margit non faceva che
brontolare, e «quando vi sposate», e «non sta bene», e
«sposatevi», un giorno Margit mi ha portato perfino a
Stoccolma dal padre. Insomma, ho perduto. Querida, rivedere
lei è stato come tornare in Italia, al passato, a Parigi: ricorda
quando mi raccontò in quell'articolo chiamandomi Jimmy il
Magnifico?
Ero solo, invitavo a cena la Ekberg e Brigitte... Mica ce l'abbia
con Margit, intendiamoci. La conosco da circa otto anni,
esattamente da quando me ne innamorai a quella mostra canina,
a New York, e lei andava in Europa, io in Australia, invece ci
trovammo insieme in Alaska...
Margit è bella, buona, ha senso di adattamento, se non fosse per
quel piccolo difetto cui non vuol rinunciare...
Voglio dire: è un'ereditiera ricchissima, suo padre è un
proprietario terriero, lascerà tutto a lei quando muore e va da sé
che per ora ha una salute di ferro, se volesse potrebbe aiutarmi
fin d'ora.
Però Margit non vuol darmi una lira. Oddio: non ch'io chieda
soldi alle donne, solo a pensarci mi indigno, comunque Margit
non vuol darmi una lira.
Non capisco, don Jaime, come lei tolleri una simile mostruosità.
Non la tollero. Non la tollero affatto. Scusi, bevo un poco di
48