Page 363 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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d'affitto,  senza  sapere  l'inglese,  senza  vedere  nessuno.  Che
                esperienza  malinconica.  Ero  homesick  e  mi  salvò  Samuel

                Barber,  la  famiglia  di  Samuel  Barber,  la  madre  di  Samuel
                Barber. Sam studiava al Curtis Institute con me.



                Sì, conosco l'amicizia che la lega a Samuel Barber: compositore

                anche lui. Sono venuta perfino nella vostra casa a Mount Kisko.
                Ma Toscanini?



                Toscanini non l'ho mai visto a quel tempo, viveva in Italia. Lo
                rividi a vent'anni, durante una gita sul lago di Como con Barber.

                Andiamo a trovar Toscanini, dice Barber. Ma no, mi manca il

                coraggio, certo non si ricorda di me, dico io. Andiamo lo stesso,
                lui  insiste.  Così  prendiamo  il  battello,  suoniamo  alla  porta,  e
                quando il cameriere ci apre nessuno dei due ha il coraggio di

                dire  vogliamo  veder  Toscanini.  «Possiamo  veder  Toscanini?»

                chiedo io con un filo di voce. Il cameriere ci dice di attendere,
                torna dopo moltissimo tempo e risponde: «La signora Toscanini

                ha moltissime cose da fare e non può assolutamente ricevervi.
                Ma il maestro non ha nulla da fare e dice che, se volete, può

                ricevervi lui». Lo trovammo che stava studiando l'Incoronazione
                di Poppea e Barber, che ha una splendida voce di baritono, si

                mise a cantare con lui il duetto d'amore dell'ultimo atto. Loro
                cantavano  e  io  voltavo  le  pagine:  una  scena  assai  buffa.  Poi

                tornai in America, scrissi Amelia al ballo, ma lo incontrai poco
                o nulla. Fu molto gentile con me quando debuttai con Il medium

                a New York. Il direttore del teatro mi consigliò di invitarlo ed
                io, sapendo che Toscanini faceva sempre il contrario di ciò che

                gli altri prevedevano, lo imbrogliai. Gli scrissi caro maestro, so
                benissimo  che  lei  non  verrà,  ma  data  la  vecchia  amicizia  la

                invito  lo  stesso.  Mi  rispose  con  una  lettera  quasi  arrabbiata:

                «Chi  le  ha  detto  che  non  verrò?  Verrò,  invece».  E  venne:  la
                prima sera, la seconda, e la terza. Toscanini andava raramente a

                teatro, presto si sparse la voce che tutte le sere veniva a vedere



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