Page 366 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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La morte di Beethoven, la morte di Goethe, non può essere stata
                la morte di uomini che non si sono mai posti il problema del

                perché.  Di  sicuro  è  stata  la  morte  di  uomini  che  capivano
                questo:  non  è  possibile  che  Dio  permetta  a  una  creatura  di

                struggersi tanto nella ricerca di una verità se questa verità non
                esiste. La mia ultima opera, La morte del vescovo di Brindisi,

                dice  questo.  È  un  lavoro  molto  amaro  ma  anche  pieno  di

                speranza. Racconta la  storia di  quella crociata  di bambini  che
                nel tredicesimo secolo scesero dalla Germania, e del vescovo di

                Brindisi che li benedisse all'imbarco.


                La  nave  affondò,  i  bambini  morirono  quasi  tutti  annegati.  Ed

                ecco il vescovo chiedere a Dio la risposta al perché della sua
                colpa: «Tu mi hai dato un cuore per amare e con questo cuore

                ho distrutto creature cui dovevo donare felicità. Perché non mi
                hai trattenuto? Perché mi hai reso indegno del mio compito?». Il

                coro dei bambini risponde: «La risposta non puoi averla adesso.
                La  morte  ti  dirà  perché».  Ho  scritto  quelle  frasi  con  molta

                convinzione.



                Già: lei scrive sempre i suoi testi e cura anche la regia delle sue
                opere. Ma soprattutto le piace scrivere, vero?



                Le sembrerà strano ma avrei preferito essere scrittore piuttosto

                che musicista. La musica la compongo con immensa fatica, le
                parole invece mi vengono facili. Specialmente in inglese. Sono
                bilingue ormai ma per scrivere scrivo meglio in inglese. E poi lo

                scrittore ha un grande vantaggio: non ha bisogno dell'interprete

                per  comunicare  quello  che  ha  scritto.  Il  musicista  invece  è
                sempre  in  balia  dell'orchestra,.dei  cantanti.  Oh,  la  musica  è

                un'arte  talmente  arbitraria.  Purtroppo,  però,  non  posso  fare  a
                meno d'essere musicista, la musica per me è una necessità prima

                d'essere una vocazione. Fin da bambino non ho mai concepito
                altro mestiere per me che quello di compositore e io credo in




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