Page 360 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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l'Italia che hanno lasciato. Quando tornano in patria è per far
rabbia a quelli che sono rimasti, per esibire l'automobile lunga,
il televisore portatile. La legge del far rabbia al vicino, del tieni,
beccati questa. Io invece son sempre tornato in Italia a cercarci
la primavera, come le rondini, e ancora non so se la mia casa è
in America o qui, a Mount Kisko o a Cadegliano. Ancora non so
qual è quella che preferisco, dove conto di mettere il mio
pianoforte, i miei libri. E così faccio la spola, su e giù, su e giù...
Lei è un particolare tipo di emigrante: uno dei pochi, eh'io
sappia, che non sia andato in America a cercar soldi. Era ricco,
veniva da un'agiata famiglia borghese, e in America andò per
far quello che gli americani vengono a fare in Europa: studiare
la musica. Ebbene: poiché c'è rimasto, mi son chiesta spesso
cosa vuol dire l'America per lei, cosa ha voluto dire per lei.
In questo momento vuol dire il silenzio, la pace. In Italia il
silenzio, la pace non esistono più: son diventati articoli di lusso
che solo i milionari posson comprare coi grandi parchi per
costruirci le ville o i panfili per allontanarsi sul mare. L'Italia è
stretta, distribuisce rumore. L'America è vasta, regala silenzio.
A Mount Kisko, d'autunno, i cervi e i daini vengono ancora a
pascolare sui prati. E
poi l'America vuol dire il grande rispetto che gli americani
hanno per la vita privata degli altri; ammenoché non dia
scandalo o non voglia farsi notare a ogni costo, ciascuno può
fare là il comodo suo. Qui invece basta soffiarsi il naso a via
Veneto per finire su certi giornali. E poi l'America vuol dire
molte altre cose che mi piacciono molto: il senso dell'humour,
questa capacità a sorridere sempre sopra sé stessi, gli amici che
ho trovato laggiù e cui non so rinunciare.
L'America però non le dice anche un maggiore rispetto per
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