Page 329 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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che  essa  ebbe  da  Ginzburg  e  che  ormai  sono  adulti,  sposati,
                hanno i loro figli, ma lei li tratta come se fossero ancora piccini.

                E:  «Mi  raccomando,  Alessandra,  non  tenere  la  finestra  chiusa
                quando accendi il gas nella stanza da bagno»,



                «Mi raccomando, Carlo, metti il golf di lana la sera: lo sai bene

                che  i  raffreddori  si  prendono  anche  d'estate».  Dopodiché
                tornava da me e riprendeva il discorso su «allora», il terribile

                inverno  che  arrestaron  Leone  e  lei  andava  a  Regina  Coeli  a
                portargli  il  mangiare  ma  non  aveva  mai  nulla  di  buono  da

                portargli,  non  si  trovava  mai  nulla,  e  due  giorni  prima  che
                morisse gli portò quelle uova che forse non erano fresche: così

                per tanti giorni la dilaniò il rimorso che fosse morto perché lo
                avevano avvelenato le uova, le uova, le uova. Ignorava, a quel

                tempo, che Leone non poteva neanche inghiottirle le uova, non
                poteva  inghiottir  nulla,  gli  avevano  spaccato  una  mascella  a

                forza di botte, ed era morto perché il cuore non aveva retto alle
                torture, non per via delle uova. Io la ascoltavo in silenzio, per la

                prima volta dacché fo queste interviste frenando una gran voglia

                di  piangere,  e  mi  sembrava  d'esser  tornata  bambina  quando
                anche  noi,  senza  essere  ebrei,  vivevamo  nel  terrore  di  una

                scampanellata,  l'incertezza  che  annunciasse  un  amico  che
                veniva  ad  aiutarti  o  un  fascista  che  veniva  ad  arrestarti.  Una

                volta  sofferta  l'esperienza  del  male  non  si  dimentica  più,  essa
                scrisse una volta. E dalle sue frasi scarne, pudiche, tornava in

                me,  anche  in  me  lo  strazio  di  allora,  l'angoscia  di  quelle
                giornate, la paura di quei biglietti che dovevo portare ed esser

                pronta a mangiare se mi fermava un fascista, mio padre che dice
                presto bambina vai ad avvertire che il tale è stato arrestato, le

                corse in bicicletta, senta, ha detto il babbo di non andare in quel
                posto, il tale è stato arrestato, Cristo!, bambina, digli a tuo padre

                che anche il tale è stato arrestato, che lui dorma in un altro posto
                stanotte;  e  poi  il  ricordo  del  mattino  in  cui  il  babbo  era  stato

                arrestato,  in  mezzo  a  una  piazza,  con  altri  tre,  e  noi  lo



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