Page 32 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Cosa vuol dire? Chi ce l'ha? Gli asceti chiusi in convento, forse,
le creature insensibili, coloro che credono in Dio e vivono in un
religioso nirvana. Non chi deve cercare un tassi a Parigi alle sei
del pomeriggio. Non noi, voglio dire. Oh! La pace dello spirito!
Va bene, va bene. Lasciamo perdere. Come lei sa, questa
conversazioneintervista pretende di fare un ritratto di Ingrid
Bergman. Un ritratto senza lineamenti fisici: quelli li conoscono
tutti. Lei è qui, sempre bella, sempre uguale, col suo viso senza
cipria e i suoi capelli spettinati, e descriverla ancora una volta
non racconterebbe nulla di nuovo. Io devo aiutarla invece a
raccontare qualcosa di nuovo: sé stessa. Se si dovesse
descrivere, come si presenterebbe? Ad esempio: il carattere. E
autoritaria? È
sicura? E timida?
Autoritaria, mai. Sicura sul lavoro, e solo su quello. Sul lavoro,
se io ho un'idea che credo giusta, non sono disposta a cambiarla.
Divento una testa di ferro. Ma nella vita... Oh, nella vita sono
piuttosto timida: non lo vede? Qualunque persona può darmi
consiglio, farmi cambiare idea, cambiarmi. Io cambio idea
continuamente...
Sicché è ancora quel che scriveva nelle lettere a sua cugina
Anna, si ricorda?, tredici anni fa: le lettere furono pubblicate.
«Io sono un Flygande fagel...» Vuol dire uccello migratore, in
svedese. È
un uccello che non sta mai fermo, vola continuamente, e non
piccoli voli: ma voli che lo portano da un continente all'altro. Sì,
questo lo sono ancora: e non solo in senso geografico.
Flygande fagel... Un uccello che non vuole star chiuso... Non
volevo essere solo un'attrice svedese, volevo conoscere il
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