Page 232 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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per Carlo V, nel salone italiano? E quell'altro Rubens del duca
d'Alba più giovane?
Sì, sì. Ma quanti sono questi quadri? Cento? Duecento?
trecento?
Non lo so. Non li ho mai contati. Sa, ho tante case con quadri
così. Ho il palazzo di Siviglia, ad esempio. Lì ce n'è tanti del
1400. Poi ho quello di Salamanca. Anche lì...
Capisco. E non ha paura che glieli rubino? Da noi li rubano
perfin nei musei. Qui, se non sbaglio, sarebbe più facile.
Oh, no! Gli spagnoli non rubano. Gli spagnoli sono speciali in
tutto: anche nel non rubare. Qui davanti al palazzo di Liria, ad
esempio, la notte ci sta un poliziotto. Ma io lo dico sempre: che
ci sta a fare? Ad ammirar la facciata?
È una gran bella facciata. E anche dentro è un gran bel palazzo.
Quelle sculture del quinto secolo avanti Cristo, all'ingresso...
quelle statue del Canova sulla scalinata... quella Venere greca...
e poi quegli arazzi, quelle armature... A parte il fatto che è
immenso. Ma quante stanze ha, duchessa?
Non lo so. Non le ho mai contate. I saloni, quelli che la
domenica si aprono al pubblico, mi pare che siano ventiquattro.
No, venticinque. No, ventisei. Poi ci sono gli appartamenti...
non lo so. Le stanze dei bambini... non lo so. Quelle della
servitù... non lo so. Bisogna guardare su qualche libro.
Ma lei è nata qui, se non sbaglio. Come fa a non saperlo?
Sì, sì. Sono nata qui. E ci sono rimasta fino alla guerra civile.
Quando è scoppiata la guerra civile siamo andati a Siviglia, e
poi mi hanno mandato in collegio in Svizzera e in Francia. Di
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