Page 234 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Non sono pochi per una persona sola: quattordicenne per giunta.
                Lei aveva quattordici anni, vero?, quando si sposò.



                Qualche gioiello ce l'ho, quelli di famiglia. Ma quanto valgono

                non  lo  so,  non  saprei  proprio  dirglielo,  non  me  ne  sono  mai
                interessata.  Oh,  questa  conversazione  sul  denaro!  La  trovo

                affreuse, avvilente, disgusting, odiosa. Io detesto il denaro, non
                mi occupo mai di denaro, il denaro a che serve? Quando c'è per

                vivere bene, basta.


                L'indispensabile. Di più a cosa serve?



                A  niente.  Proprio  a  niente,  ho  dicono  anche  i  proverbi  che  il

                denaro non serve a niente, che non da la felicità né l'amore né la
                pace  dello  spirito,  né  il  Regno  dei  cieli.  Lo  dice  anche  il

                Vangelo: «Beati i poveri perché loro è il Regno dei cieli». Lei è
                religiosa?



                Oh, sì. Tanto.



                Infatti  ho  pure  letto  che  tra  i  suoi  privilegi  c'è  quello  di
                nominare i parroci di trecento parrocchie di Spagna. Un diritto

                nominale, s'intende, ma pur sempre un diritto: che le viene dai
                suoi molti titoli.



                Non negherà d'essere anche la donna più titolata del mondo.



                Quello sì, quello può essere. Però preferisco che lo dica lei. Ho
                sessantatré titoli, forse di più.



                E quello che le piace di più è il medesimo della sua antenata più
                celebre:  quella  Cayetana  d'Alba  di  cui  porta  anche  il  nome

                sebbene il suo, per intero, sia Maria de Rosaria Cayetana Stuart
                diciottesima duchessa d'Alba.






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