Page 229 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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La duchessa
Ci vollero quasi dodici giorni perché fossi ammessa al palazzo
più stupefacente di Spagna ed alla presenza di Cayetana
duchessa d'Alba: ultima discendente dell'omonima dama che il
Goya dipinse più ignuda di un uovo con grave scandalo delle
persone dabbene per cui le contadine possono farsi dipingere
nude e le duchesse no, devono aver il pigiama. Fui ammessa,
infine, perché avevo fatto sapere alla duchessa che se mi faceva
aspettare un giorno di più mi sceglievo un'altra duchessa e lei
nulla. Alla duchessa gli articoli sui giornali sono molto graditi,
ed anche le fotografie.
La duchessa (ma non è solo duchessa: è anche marchesa,
contessa, baronessa, viscontessa, e tante altre cose) era al
settimo mese di gravidanza del suo quinto figlio, indossava un
grembiule, e aveva i capelli così cotonati che non si capiva dove
finisse il cuoio capelluto e dove incominciassero i capelli: che
sono biondi. Come i reali personaggi di cui parla essa era molto,
molto carina e molto, molto gentile ed era afflitta dalla
preoccupazione di dire il meno possibile. Infatti stemmo
insieme quasi quattr'ore e quando riascoltai tutti i nastri scoprii
che aveva parlato per non più di sessanta minuti. Se a questo si
aggiunge il particolare che la voce della duchessa è un sussurro
e non riuscii a decifrare molti sussurri, ne concludo che parlò
ancora meno.
La duchessa era afflitta anche da un'altra preoccupazione:
smentire la notizia ormai storica che la sua antenata ed
omonima fosse stata amante del Goya. La parola amante la
riempiva di orrore. Il fatto che la pronunciassi con disinvoltura e
frequenza la avviliva in sconforto.
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