Page 226 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Paco Camino che mi assomiglia un po'. Parlo, di quelli famosi o
più famosi, comprende? Dominguin... Certo che vorrei, anzi
dovrei fare la pace con Dominguin: oltretutto è mio cognato.
Ma lui non vuole. Ci ho provato tante volte, creda: ma lui non
vuole.
Dice che quest'anno farà molte corride.
Faccia quello che vuole. Tanto, anche ritirato, io resto più bravo
di lui. Non ho nemmeno bisogno di darmi tanto daffare per
dimostrarlo, io, non ho bisogno di correre su e giù per l'arena, di
fare le belle figurine e via dicendo.
Io sono bravo perché sono come quei cavalli che hanno più fiato
degli altri e arrivano in fondo alla corsa senza sforzarsi. Io ho
una cosa che si chiama stile, o se preferisce arte. E quando ho il
toro davanti tengo anche un'altra cosa che si chiama
intelligenza. Non so se mi spiego: voglio dire che ci sono tante
intelligenze. Io ho l'intelligenza per i tori. Coi tori non basta il
coraggio.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Dominguin. Scommetto
mille pesetas che nel giro di una settimana leggiamo su qualche
giornale spagnolo la sua risposta. O la sua rettifica.
Pensi quel che vuole. Scriva quel che vuole. Cosa vuole che mi
importi quando fuori c'è il sole e i miei campi sono così verdi e
questo vino è così buono? Guardi i miei tori, laggiù, quanto son
belli.
Non viene voglia di entrar nel recinto e camminare fra loro?
Senta, don Antonio, non ricominciamo con i tori, io lì non ci
torno.
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