Page 218 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Vorrei sapere come andò che diventaste amici. So che
Hemingway conosceva suo padre ed anche sua madre.
Andò che mio padre è il torero di cui Ernesto parla nel suo libro
Fiesta: sa quello di cui si innamora Lady Brett.
Così Ernesto disse a un amico inglese che voleva conoscermi e
nel 1953 mi conobbe a Pamplona dove aveva conosciuto mio
padre. Fu un incontro molto protocollare: nella mia camera
d'albergo, mentre indossavo il vestito di luce. Parlammo poco e
fissammo di rivederci a Madrid. Così ci rivedemmo a Madrid e
per due anni mi seguì alle corride. Ernesto mi diceva le cose, mi
consigliava: ma non sui tori. Diceva che lui poteva consigliarmi
su tutto ma non sui tori. Solo quando la corrida era pericolosa
mi diceva «Attento alla fulana». La fulana è una parolaccia,
qualcosa come una donna volgare, per dire la morte.
Ma su cosa erano questi consigli? So che lui veniva qui, a
Valcargado, o a Madrid, e che lei andava a Cuba, e che lei gli ha
ispirato quel libro, Dangerous Summer, e che lui ha scritto una
lunga biografia su di lei...
Mi consigliava sulle cose della vita, come dire? Ma non parlava
moltissimo, sa? Più che altro guardava, ascoltava. Qui a
Valcargado, per esempio, si divertiva a sparare, Aveva una mira
straordinaria: una volta volle sparare ad un sigaro che tenevo in
bocca. Io tremavo ed il sigaro tremava: però sapevo che Ernesto
non mi avrebbe ammazzato e infatti il sigaro schizzò via in una
ventata. Ernesto era molto diverso da quello che la gente crede:
per esempio mangiava poco e non beveva molto, solo vino
rosso che non fa male. Scrivere io non l'ho mai visto, in quel
Dangerous Summer lo giuro io non c'entro per niente. So che ha
scritto la mia biografia ma a me non ha mai chiesto nulla e
comunque la biografia non è mai stata pubblicata: solo su
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