Page 216 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
P. 216
toreato per denaro. Ci piaceva: e basta. Voglio dire che a me
non è mai passata per la testa l'idea di fare un'altra cosa che non
fosse il torero. Ecco, quando sono all'ospedale e il chirurgo mi
cuce penso che mi piacerebbe fare il chirurgo, ma nemmeno
quello perché a scuola, sa, ero un fenomeno: sempre l'ultimo
ero. Madre de Dios, lei mi ha posto un problema dentro la testa,
mi faccia pensare: cosa avrei potuto fare se non diventavo un
torero?
Ah! Lo sa cosa avrei potuto fare? Il contadino. Sì, sì. Il
contadino. A me piace la terra, e mi piacciono tanto gli ulivi.
Ed ora che è ritirato, o finché sta ritirato, cosa fa?
Tante cose. Ho questo allevamento di tori e poi ho i campi di
ulivi, vicino a Siviglia. Produco olio e olive farcite. Farò questo
e poi conoscerò tante cose, tutte le cose che non conosco e che
mi possono interessare, tutte le cose che non mi interessavano
quando il toro mi compensava di tutto.
Quali sono queste cose?
Non lo so. Siccome non le ho conosciute, non lo so. Però so che
ci sono. Per esempio, ecco guardi: leggere. Io sono muy pigro,
muy pigro per leggere. E fino ad oggi non ho mai letto. Un
torero, sa, è come un monaco: deve fare solo il torero come il
monaco deve fare solo il monaco, il torero vero non deve
distrarsi a leggere o a viaggiare, o a fare vita sociale: al
massimo può fare gli sport perché fanno comodo ai muscoli, io
gli sport li faccio tutti, il tennis, lo sci d'acqua, il calcio. Sono un
tifoso del calcio, non del Real Madrid perché quello è falso, non
c'è nemmeno un madriteno nel Real Madrid, ciò non è sportivo,
sono un tifoso dell'Atlètico de Bilbao perché quelli sono tutti di
Bilbao.
216