Page 189 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Treviso, ha vissuto a Roma, ha sposato un americano del
Nebraska, ha abitato ad Hollywood, s'è stabilita a New York...
non sa più a cosa appartiene, le pare?
Ora poi che lavoro...
Un momento. Con tutte queste psicanalisi familiari quasi
dimenticavo la cosa più divertente: che ormai siamo quasi
colleghe, anzi che siamo senz altro colleghe. Da un anno anche
lei è entrata a far parte della «classe sociale detta classe che
lavora»: è redattrice di «Vogue». Stavo proprio ricordandole
questo, all'inizio della conversazione: il giorno in cui mi
annunciò, tutta eccitata, di aver trovato un impiego. Era già
inverno, lei telefonava a tutti i suoi amici: «I got a job», ed era
incerta sul fatto di doversi recare in ufficio col cappello o senza
cappello, insomma sul tipo di
«uniforme» che una indossa quando entra a far parte della
«classe sociale detta classe che lavora».
Infine scelse qualcosa di molto semplice: un iperbolico
cappellino di tulle. su, cara collega.
Non è mica il caso di scherzarci su.
Oh, no! Non mi permetterei mai. Voglio dire soltanto che
quanto ad impieghi, aveva l'aria di saperne pochissimo e perciò
mi convinsi che la sua avventura lavorativa non sarebbem
durata più di una settimana o di un mese. Invece, eccola qua:
inviato speciale.
Non esageriamo. Siccome dovevo venire in Italia per cose di
famiglia, «Vogue» ha colto l'occasione di farmi fare un servizio.
Qualcosa sull'arredamento, qualcosa sulle nuove mode, poi
fotografare oggetti e persone fuori dall'usuale. Ho già
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