Page 186 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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carattere, certo aveva avuto esperienze matrimoniali infelici».
Poi vanno da lui e «Certo,» dicono «era una donna frivola, certo
ti trascinava fuori la sera». Bene, rispondo, non vi riguarda. Non
avete capito, continuerete a non capire e non me ne importa un
bel niente.
Proprio niente? Giù la maschera. Proprio un bel niente? Io l'ho
vista arrabbiata più d'una volta, per questo.
Diciamo addolorata. E sa a causa di chi? Non di quelli che
disapprovavano il mio matrimonio per mille motivi che io
capivo benissimo, come alcuni tra i miei familiari. Anche se
continuano a disapprovare, quelli me li son trovati solidali e
vicini dopo il divorzio. Chi mi ha addolorato di più sono quelli
che erano in favore del mio matrimonio: per il contorno
glamorous che l'unione con un attore comporta, per la vita
internazionale che essi erano pronti a condividere... Loro e non
gli altri mi hanno dimostrato, dopo, slealtà.
Eppure lei ha tutta l'aria di una che non può restar nubile, che
crede nel matrimonio e che presto lo rifarà.
Tanto, per la legge italiana, non è mai stata sposata: se ricordo
bene la sua unione con Tonda fu celebrata solo civilmente a
New York. Anzi, nella vostra biblioteca. E gli atti della
cerimonia non furono nemmeno trascritti.
Certo che credo nel matrimonio. Ci credo molto, moltissimo.
Tanto più che in quei sette anni ho imparato, sbagliando, ciò che
si deve e ciò che non si deve fare. Una donna non è mai
completa senza l'altra metà ed io sono prontissima a risposarmi.
Anzi, sapendo che stavolta sarà una cosa definitiva, a risposarmi
in chiesa. Non che io sia una praticante regolare: ma in Dio ci
credo e nel matrimonio religioso anche. Così il mio prossimo
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