Page 185 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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c'è senz'altro un rapporto di affetto e rispetto fra noi. Insomma,
                so  che  potrei  contare  su  lui  se  ne  avessi  bisogno,  allo  stesso

                modo in cui lui potrebbe contare su me se ne avesse bisogno.



                In fondo siete stati insieme sette anni. Non sono pochi quando
                due  persone  si  vogliono  bene  e,  da  quel  che  ho  capito,  ve  ne

                volevate abbastanza.


                Sono stati sette anni straordinari e sarei pronta a riviverli anche

                sapendo  di  dover  riprovare  le  conseguenze  infelici  dell'ultimo
                anno. Quanto ad Hank, non credo che sia stato infelice in quei

                sette anni. Anche se non gli ho fatto scoprire cose cerebrali e

                profonde,  gli  ho  fatto  conoscere  o  capir  meglio  la  gente,
                abbiamo  fatto  meravigliosi  viaggi,  lui  è  come  uscito  da  un
                guscio... Insomma qualcosa in eredità gli ho lasciato. E lui a me

                ha lasciato, se non altro, il privilegio d'essere stata la moglie di

                un uomo di prim'ordine.


                Strano allora che siate giunti al divorzio. Al divorzio si arriva,

                di regola, per ragioni drammatiche: per odio, per disistima. In
                realtà il vostro divorzio appare abbastanza bizzarro: credo che

                nessuno l'abbia capito.


                E perché la gente dovrebbe capirlo? Non riguarda mica la gente.

                Riguarda Hank e me. Vede... non si può mai sapere cosa c'è tra

                un uomo e una donna quando una porta si chiude. I rapporti tra
                un uomo e una donna sono una cosa così delicata, così fragile.

                In certo senso preferirei che il nostro divorzio fosse arrivato per
                odio o perché Hank amava un'altra ed io un altro. Invece... Oh,

                lo  so  cosa  pensa  lei:  che  il  matrimonio  non  è  perfezione,  che
                quando  finisce  l'amore  subentra  l'affetto.  Lo  pensano  anche

                coloro che mi chiedono ancora: «Perché?».



                Vengono  da  me  e  «Certo,»  dicono  «lui  aveva  un  cattivo




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