Page 143 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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Giappone, e scommetto accade anche in Russia.


                C'è  di  peggio.  A  volte,  accade  perfino  con  chi  ha  più  di

                diciott'anni d'età. Dopo questa intervista con Catherine Spaak,

                venne  a  Milano  e  mi  telefonò  l'attore  Tomàs  Milian:
                ventiquattrenne, cubano, interprete di un film sulla Resistenza.

                «Bello» mi disse «l'articolo sulla Spaak. Giusto, giustissimo.


                Mi piacerebbe parlarne. Vuoi venire a cena con me?» Detesto

                cenar con gli attori e anche farci solo merenda; il timore poi che
                mi  invitino  perché  dedichi  loro  due  righe  di  pubblicità  mi

                avvilisce,  mi  umilia.  Ma  l'illusione  di  aver  gettato  un  piccolo

                seme e la curiosità di sapere quel che aveva da dirmi il signor
                Tomàs Milian mi portò a quella cena che egli trasformò in un
                monologo: e quale sconforto provasse di fronte a quei ragazzi

                che  ignoravan  perfino  la  data  dell'8  settembre,  e  quale

                indignazione sentisse di fronte a certe lacune. Il sospetto che si
                lamentasse  per  avere  un  articolo  non  mi  sfiorò  neanche  il

                cervello.  Quando,  finita  la  cena,  propose  di  andare  al
                cinematografo, c'era un film sulla Resistenza francese e voleva

                vederlo, mi strinsi nelle spalle e ci andai. Il film narrava la storia
                di  un  pilota  americano  che  i  maquis  parigini  raccolgono  e

                cercano di mettere in salvo: facendosi per questo arrestare.



                A un certo punto apparve sullo schermo una scritta: «Riservato
                alla  Wehrmacht».  Il  signor  Milian  si  girò  verso  di  me  e
                sussurrò: «Cosa vuol dire Wehrmacht? Cos'è?». Poco dopo un

                personaggio gridò



                «Vi  mando  alla  Gestapo!».  Di  nuovo  il  signor  Milian  si  girò
                verso  di  me  e  sussurrò:  «Cosa  vuol  dire  Gestapo?  Cos'è?».

                Risultò che ignorava perfino i nomi di Mauthausen e Dachau:
                nel film che aveva interpreti tato, il suo ruolo era quello di un

                giovane che se ne frega e così... A proposito: ma chi erano quei




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