Page 144 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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partigiani? E i fascisti? Io avevo sonno, mi mancava la voglia di
parlare come quando sappiamo che non ne vale la pena: ma ci
provai lo stesso e tentai di trasformare la disperante tragedia che
avevo vissuto bambina in un racconto da western che avrebbe
incuriosito un siamese. I suoi occhi mi seguivano assenti,
sempre più annoiati. E, come il fanciullo che conta formiche
mentre il papa lo rimprovera, d'un tratto esclamò: «Ma lei mi
consiglia di debuttare in teatro con Luchino Visconti?».
Per lui e per Catherine Spaak vale lo stesso discorso che fo sui
ragazzi cui è capitata la fortuna di nascere in tempo di pace e
relativo benessere. Non hanno mai visto le bombe che ti
frantuman la casa, né il volto di tuo padre che è stato picchiato a
morte in una cella della Gestapo, né il volto di tua madre che è
andata a cercar suo marito e le hanno riso addosso dicendo può
mettersi a lutto, signora, suo marito sarà fucilato domani. Non
hanno mai conosciuto lo struggente desiderio che ti da il ricordo
della cioccolata, né la pungente umiliazione di tender la mano
verso un soldato alleato che ti da un pane bianco, né lo squisito
sapore che ha la polenta quando la mangi pensando che da
quindici giorni le sirene non suonano e le granate non fischiano
più per scoppiare in quel punto dove hanno ammazzato la
nonna: la guerra è finita. Non che li condanni per questo: sarei
ben cretina. Li invidio, semmai, me ne rallegro per loro. Ma una
piccola curiosità per ascoltare, un piccolo sforzo per leggere,
una piccola luce per ricordare che tante creature di vent'anni
furono mandate a morire, tanti babbi morirono perché loro,
diciottenni di oggi, potessero mangiare la cioccolata che
vogliono, dire quello che vogliono, andare in chiesa e non
andarci, scegliere un partito o non sceglierlo, chiamarsi
Catherine o Rebecca, Tomàs o Saul, vivere in libertà!... Questo
almeno, mio Dio! Quando io vado in campagna, nel Chianti, e
passo davanti al cimitero militare americano, e vedo quella
distesa bianca di croci e di stelle di David, mi si stringe ogni
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