Page 102 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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venerazione da Greta Garbo che la circonda, il particolare che
basti un annuncio sul giornale perché orde di pazzi le vengano a
offrire pei suoi film nonne moribonde, zie paralitiche, mogli
virtuose?
Come faccio io a dire fino a che punto questo è giusto o
ingiusto? I dubbi ce li ho durante il lavoro e sono i dubbi di uno
che crea, che inventa. Dopo, quando il film è finito, non riesco
ad oggettivarmi, a tenere un atteggiamento distaccato. Sarebbe
come se tu mi invitassi a parlare della mia vita, di un amore, di
una avventura, di un viaggio. Come la giudico? Mah! Non
giudico, dico che mi era necessario. Tutto ciò che ci è capitato
di bene e di male era necessario. La dolce vita è un film che ho
fatto tanti anni fa: mi è stato più faticoso liberarmene perché era
una specie di mostro, che continuava a crescere. Se il suo
successo è giustificato non lo so: evidentemente il film aveva
una carica che giustificava tale emozione. Quanto alle nonne
moribonde, alle zie paralitiche che mi offrono pei film... Io sono
un romantico: mi piace vedere la vita sempre in chiave di
fantasia.
Potrei dunque dire che il cinema è una sirena dalla seduzione
infinita e per questo gli regalano le nonne moribonde. Invece mi
piace pensare che la gente me le porta per aiutarmi a fare un
film. Toh!
Piglia.
Che sublime diplomatico. Che celestiale mistificatore. Questa
non è risposta. Recentemente, se ben ricordo, noi due abbiamo
avuto un violento scontro telefonico: in seguito al quale le
risponderò sempre col lei. E in quell'occasione sì che mi ha dato
una risposta. Io le ho ricordato che i giornalisti l'hanno sempre
trattata con stima ed affetto e lei ha replicato che i giornalisti
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