Page 58 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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Capitolo secondo


                    Un  giorno  di  luglio,  mancando  di  riguardo  al  signor  Joseph
                Cotten, feci su Hollywood una sconcertante esperienza. Chiedo

                perdono al signor Joseph Cotten se racconto, senza mutare una
                virgola, come andò questa storia, pur avendogli giurato di non
                scrivere mai una riga. Mentre assumevo l'incredibile impegno le

                mie dita erano più incrociate di un fiocco: e non mi sento, per
                questo, assolutamente colpevole. Il mio mestiere consiste nello

                scrivere  articoli  che  riguardano  gli  altri,  e  Joseph  Cotten  lo
                sapeva  al  momento  di  chiedermi  quel  giuramento.  Del  resto,

                l'unica persona che in questo caso ci fa brutta figura sono io: mi
                comportai  con  maleducata  perfidia  con  creature  deboli  e  del

                tutto indifese.
                  Tutti gli altri si comportarono fin troppo bene, a cominciare
                dal  signor  Joseph  Cotten.  Magari  avessero  alzato  un  po'"il

                gomito: senza dubbio avrei avuto maggiori scrupoli e mi sarei
                vergognata di tradirli.

                  Cotten, dunque, quel giorno di luglio, dava una festa: nella sua
                bella casa alle Pacific Palisades, quasi in riva all'oceano. Era la

                festa più importante della stagione, un avvenimento mondano, e
                tutta  Hollywood  ne  parlava  fin  da  Natale.  Non  molti  ci

                sarebbero andati: giacché essere ospiti dei coniugi Cotten è un
                gran  privilegio.  La  comunità  hollywoodiana  è  la  meno
                democratica  che  esista  in  America,  divisa  in  categorie

                insormontabili  a  seconda  della  notorietà,  dei  guadagni  e  del
                prestigio professionale.

                  Uno può essere popolare e ricchissimo senza essere invitato a
                casa  dei  Cotten,  all'apice  della  piramide  sociale  insieme  con

                James  Mason,  col  regista  William  Wyler  e  col  produttore
                Adolph Zukor. In queste famiglie, ad esempio, non entrerebbe

                mai  Elvis  Presley,  e  neppure  Jayne  Mansfield,  e  tanto  meno
                Lana  Turner,  dopo  quel  che  è  successo.  Per  non  dire  dei
                giornalisti.  Né  Louella  Parsons,  né  Hedda  Hopper,  né  Sheila

                Graham, né Cobina Wright, che è una vera signora, sono mai



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